di Ilaria Ester Ramazzotti
Via libera alla realizzazione del nuovo memoriale della Shoah di Londra, che sorgerà accanto a Westminster, sede del parlamento britannico. Il progetto è stato approvato e reso esecutivo lo scorso 29 luglio da Christopher Pincher, ministro dell’Edilizia del governo di Boris Johnson, sullo sfondo di un’intesa con l’ispettorato per la pianificazione urbanistica.
Per il sindaco di Londra Sadiq Khan, “questa decisione arriva al momento giusto. Il monumento verrà costruito in un luogo molto significativo, di fianco al Parlamento di Westminster, al cuore della democrazia contemporanea”, ha riportato La Repubblica. L’organizzazione ebraica britannica Board of Deputies of British Jews, ha pubblicato The Guardian, ha accolto con favore la decisione dicendo che “c’è qualcosa di straordinariamente potente nel localizzare un memoriale dell’Olocausto proprio accanto al centro della democrazia del Regno Unito”. Anche per il rabbino capo del Commonwealth Ephraim Mirvis, “siamo davanti a un momento significativo, un memoriale nazionale”.
L’opera è un’ampia struttura metallica articolata in diverse parti bronzee disegnata dall’architetto David Adjaye, con un museo e un centro didattico sulla Shoah, che raccoglierà le testimonianze di 112 sopravvissuti e commemorerà la anche la persecuzione e la morte di rom, gay e disabili. I lavori inizieranno a fine anno per essere completati nel 2025, al costo di 100 milioni di sterline. L’ok del governo è arrivato dopo una serie di obiezioni e controversie, alcune non risolte. Pomo della discordia è la sua collocazione urbanistica, che ha provocato polemiche e ricorsi da parte di cittadini residenti e ambientalisti, alcuni riunitisi in associazioni.
Fra le critiche avanzate contro l’opera ci sono sua la grandezza e la vicinanza agli edifici storici di Westminster e Westminster Abbey, due patrimoni dell’umanità Unesco, sorti a partire dal 1097, che rischierebbero di perdere visibilità nel panorama del centro storico della capitale. Secondo altri pareri, caratterizzerebbe il monumento anche una scarsa leggibilità. Alcune perplessità sarebbero state espresse anche da alcuni leader ebrei e sopravvissuti alla Shoah. Sul fronte ambientalista, il futuro memoriale andrebbe invece ad occupare quasi del tutto uno degli ultimi giardini esistenti sulle rive del Tamigi, i Victoria Tower Gardens. Lo stesso municipio di Westminster anni fa ha protestato contro il progetto, insieme all’associazione Royal Parks che aveva presentato un ricorso, poi respinto dal segretario di Stato per l’Edilizia abitativa Robert Jenrick.
Oggi, il ministero dell’Edilizia abitativa, delle comunità e del governo locale ha reso noto che ministro Pincher concorda con l’ispettorato per la pianificazione urbanistica “che la posizione vicino al Palazzo di Westminster offrirebbe di per sé un potente messaggio associativo, che è coerente con quello del memoriale del suo contesto immediato e più ampio”. Ci sarebbe una “modesta perdita di spazio aperto e funzionalità” all’interno dei Victoria Tower Gardens, ma gli aspetti positivi superano gli aspetti negativi.
Per celebrare la decisione del governo, Ben Helfgott, Lily Ebert e Susan Pollack, sopravvissuti alla Shoah, si sono riuniti proprio nei Victoria Tower Gardens, sul terreno dove sorgerà il memoriale, insieme a autorità locali ed ex parlamentari che hanno sostenuto il progetto.