di Ilaria Ester Ramazzotti
È stata il centro di studi del Gaon di Vilna, Rav Eliyahu ben Shlomo Zalman, una delle più influenti autorità rabbiniche vissute nel secolo XVIII. La grande sinagoga di Vilna, oggi capitale della Lituania, costruita nel XVII secolo in stile barocco-rinascimentale, è stata per secoli il cuore della numerosa comunità ebraica locale, che prima della seconda guerra mondiale contava 100 mila persone. L’imponente e storico centro di preghiera e di studio è stato prima distrutto dai nazisti durante la Shoah e poi raso al suolo dai sovietici, che al posto di ciò che ne restava hanno edificato una scuola. Lo scorso luglio, un team di archeologi israeliani, lituani e americani, che presenti sul luogo da alcuni anni aveva già messo in luce i resti di locali sotterranei, ha di recente rinvenuto due bagni rituali, utilizzati per il mikvè dall’antica e florida comunità.
I due grandi mikvè sono stati scoperti dagli archeologi Jon Seligman dell’Autorità per le Antichità israeliane, Mantas Daubaras dell’organizzazione del Patrimonio Culturale lituano e Richard Freund dell’Università di Hartford. Le due strutture risalgono all’inizio del XX secolo. Hanno pareti e pavimenti piastrellati, gradini che conducono alla vasca e un anche otzar, una vasca ausiliaria in cui viene raccolta l’acqua al fine di renderla kasher per la purificazione rituale. A guidare gli studiosi è stato un vecchio progetto di restauro del XIX secolo, con le mappe dei due piani dedicati ai mikvé e alle stanze circostanti. Il progetto era stato riscoperto negli archivi del Comune di Vilna.
La notizia è stata data dall’Autorità per le Antichità israeliane, che tramite l’archeologo Jon Seligman ha specificato: “La maggior parte delle descrizioni storiche della grande sinagoga di Vilna e del cortile della comunità si riferiscono alla grande sinagoga e alle sale di preghiera circostanti. Finora, avevamo trovato poche informazioni sui bagni e sull’edificio del mikvè della comunità ebraica, comunità che comprendeva quasi la metà della popolazione della città”. Nelle parole dei ricercatori, “queste scoperte aggiungono una nuova dimensione alla comprensione della vita quotidiana degli ebrei di Vilna e daranno sicuramente un nuovo punto di riferimento per comprendere il patrimonio culturale perduto della comunità ebraica di Vilna, la Gerusalemme della Lituania”.