di Nathan Greppi
Yael Man, un’agente del Mossad onorata come eroina del suo paese per il suo contributo nella lotta al terrorismo, è deceduta domenica 29 agosto all’età di 85 anni. In particolare, nel 1973 ebbe un ruolo chiave in un’operazione che portò, attraverso un raid in Libano, ad eliminare oltre 100 terroristi dell’OLP, compresi 3 loro leader di alto rango.
Secondo il quotidiano Israel Hayom, la Man era nata in Canada nel 1936, ed emigrò in Israele nel 1968. Nel 1971 venne reclutata dal Mossad, dove svolse 15 anni di servizio. Nel 1973 si trovava in Libano sotto copertura, spacciandosi per una sceneggiatrice inglese. Fu in quell’occasione che avrebbe fornito all’esercito israeliano le informazioni necessarie per far entrare di nascosto nel paese via mare diversi soldati che, tra la sera del 9 e la mattina del 10 aprile, eliminarono tre capi dell’OLP e molti dei loro affiliati nelle città libanesi di Beirut e Sidone. Quei fatti divennero noti come l’Operazione Primavera di Gioventù, e divennero talmente celebri da essere rappresentati nel film Munich di Steven Spielberg.
Al termine dell’operazione, la Man attese diversi giorni prima di rientrare in Israele, per non compromettere la sua copertura e quella degli altri agenti coinvolti. Tornata in patria, venne accolta come un’eroina, e poco dopo sposò il suo insegnante di ebraico.
L’ex-primo ministro israeliano Ehud Barak, che all’epoca dell’operazione era a capo dell’unità speciale dell’esercito Sayeret Matkal, ha definito Yael Man “un esempio vivente di coraggio, autocontrollo e professionalità. Fu lei a portare a termine le attività di intelligence per l’Operazione Primavera di Gioventù, al fine di eliminare i capi dei terroristi a Beirut. Era lì quando ci stavamo avvicinando, per essere sicura che loro (i terroristi, ndr) fossero nei loro appartamenti, e rimase in zona stando attenta a non lasciare tracce. Un coraggio smisurato. Sia benedetto il suo ricordo.”
(Foto: Israel HaYom)