Aeroporto di Ben Gurion : la riapertura ai turisti è stata rimandata al 1 agosto

Riaprono i cieli: Israele e la nuova sfida del turismo

Israele

di David Zebuloni
Tra i fiori all’occhiello dell’economia israeliana, vi è senza dubbio il settore turistico. Negli ultimi anni, infatti, prima ancora che la parola Covid diventasse la più utilizzata al mondo, Tel Aviv e Gerusalemme hanno segnato dei numeri record per ciò che riguarda il turismo locale. Anche e soprattutto, per quello di matrice italiana. Un attimo dopo che la prestigiosa rivista inglese Time Out ha posizionato Tel Aviv al primo posto tra le città più divertenti del mondo, dunque, la città che non dorme mai pare essere finalmente pronta ad accogliere dei nuovi entusiasti visitatori.

Prima però di tuffarci senza remore nelle acque di Tel Aviv, ricordiamo ciò che è accaduto l’ultima (brevissima) volta che Israele ha riaperto i cieli al turismo, convinta di aver sconfitto definitivamente la pandemia. Ciò è accaduto nel mese di maggio, quando effettivamente il numero di contagi si era azzerato e, insieme ad esso, anche il timore che qualcosa potesse andare storto. Poi, come ampiamente riportato dai media, una nuova variante – la variante Delta – è sbarcata nel paese, attraversando proprio l’aeroporto di Ben Gurion e registrando così nuovi picchi di contagi e di morti nello Stato Ebraico.

Da allora, nuove importanti norme sono state adottate dal neo governo Bennett per far fronte alla crisi sanitaria rinnovata, prima fra tutte il tanto discusso terzo vaccino, che a distanza di due mesi dalla sua prima somministrazione, sembrerebbe dare i suoi frutti. I numeri, non ancora azzerati, risultano infatti essere scesi drasticamente. Armato di questi dati così ottimistici, il Ministero del Turismo israeliano ha fatto sapere di voler riprendere il programma turistico indirizzato ai piccoli gruppi organizzati. A partire dal 19 settembre, dunque, i gruppi turistici organizzati di 5-30 persone provenienti dai Paesi appartenenti alle fasce “verde, gialla e arancione”, potranno tornare a visitare la StartUp Nation in tutto il suo splendore.

I viaggiatori in questione, tuttavia, dovranno disporre della certificazione che attesta la somministrazione della seconda dose del vaccino negli ultimi sei mesi o di aver ricevuto la terza dose. Inoltre, secondo le nuove regole, chi viaggia dovrà inoltre presentare un test PCR negativo effettuato fino a un massimo di 72 ore prima dell’arrivo, nonché sarà sottoposto a un PCR e un test sierologico all’arrivo all’aeroporto di Ben Gurion. Solo una volta ricevuti i risultati rigorosamente negativi, i turisti potranno muoversi liberamente all’interno del Paese.

Nonostante sia stato ritenuto da molti fin troppo prudente e complicato, questo programma pilota blu e bianco ha lo scopo di fornire un’opzione di viaggio controllata, così da permettere sia ai turisti che ai cittadini locali una permanenza sicura. Una sfida, quella israeliana, che potrebbe presto vedere anche l’Italia e il resto del mondo protagonisti dello stesso importante processo. L’unico, attualmente, capace di dar testa alla minaccia costante del virus.