Un macello

La Grecia toglie il permesso alla macellazione rituale 

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti
In Grecia, prima di macellare un animale bisogna anestetizzarlo. Una decisione ministeriale consentiva tuttavia di macellare secondo le regole kasher e hallal, in deroga alla norma. Ma lo scorso 27 ottobre, il Consiglio di Stato ellenico, il principale tribunale amministrativo del Paese, ha annullato tale decisione, a discapito della possibilità di eseguire la macellazione secondo il rito ebraico e quello islamico. 

A fare ricorso alla corte amministrativa è stata la Federazione ellenica per il benessere degli animali e l’ambiente, chiedendo di annullare la decisione ministeriale che esentava la macellazione religiosa dall’obbligo di anestetizzare gli animali prima di macellarli nei mattatoi. Il Consiglio di Stato ha così stabilito che tale decisione viola la legge e non stabilisce un giusto equilibrio tra il benessere degli animali e la libertà religiosa di ebrei e musulmani.

La sentenza è arrivata a meno di un mese da quella della Corte Costituzionale del Belgio, che conferma il divieto della macellazione rituale, suscitando la protesta Conferenza dei Rabbini Europei. È giunta inoltre dopo quella della Corte di giustizia dell’Unione Europea dello scorso dicembre, che permette alle nazioni europee di vietare la macellazione kasher al fine di promuovere il benessere degli animali senza violare i diritti dei gruppi religiosi.

Il rabbino Menachem Margolin, presidente della European Jewish Association, ha espresso indignazione per la sentenza del tribunale greco. “La libertà di religione degli ebrei è sotto l’attacco diretto, in tutta Europa, delle stesse istituzioni che hanno promesso di proteggere le nostre comunità – ha sottolineato Margolin, riportato dal Jerusalem Post -. Già lo scorso dicembre abbiamo messo in guardia sulle pericolose conseguenze della sentenza della Corte di giustizia europea, e ora stiamo vedendo il risultato. [La questione] è iniziata in Belgio, poi è giunta in Polonia e a Cipro, mentre adesso è il turno della Grecia. Questi attacchi diretti provengono da molti di quei governi e istituzioni che hanno promesso di difendere le loro comunità ebraiche”. “Quello a cui stiamo assistendo è ipocrisia di prim’ordine – ha detto il rabbino -. Quando si tratta di antisemitismo, i governi e le istituzioni giustamente ci sostengono. Ma quando le nostre convinzioni e le nostre usanze vengono attaccate a destra e a manca dalle leggi, non si vedono da nessuna parte”. Il leader di European Jewish Association ha dichiarato infine che l’organizzazione si adopererà per chiedere risposte ai più alti livelli del governo greco, aggiungendo: “Come possono vivere gli ebrei in Europa, se si continua a legiferare contro di loro”?