di Nathan Greppi
Nonostante abbia alle spalle una lunga e prolifica carriera, lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua ha scritto raramente storie ambientate fuori da Israele; adesso lo ha fatto con il romanzo La figlia unica (Einaudi), e per l’occasione ha scelto il nostro paese come ambientazione. La storia segue le vicende di Rachele Luzzatto, una ragazza che deve affrontare numerosi dilemmi che la vedono divisa tra le sue due identità, quella ebraica e quella italiana. Romanzo che Yehoshua ha presentato in streaming martedì 16 novembre in occasione della fiera Bookcity (per vedere il video, cliccare qui).
Introdotto dal giornalista Oliviero Ponte di Pino, Yehoshua ha spiegato che la sua scelta di ambientarlo da noi è dovuto al fatto che, essendo venuto moltissime volte e avendo qui le sue opere un certo successo, “per me l’Italia è diventata quasi una seconda casa. Conosco il paesaggio italiano, conosco i profumi che ci sono in Italia. […] La cosa più importante è che in Italia la cultura è diffusa in tutto il paese. Non è come la Francia, dove tutto è concentrato a Parigi.”
Tornando al romanzo, ha dichiarato: “La scintilla che mi ha portato a scrivere questo libro è stata una storia che mi è stata raccontata da una giovane donna: stava scrivendo una tesi di dottorato sul mio lavoro presso un’università israeliana, e cercava di spiegare il motivo per cui in Italia il mio lavoro viene accolto ovunque in maniera positiva.” La stessa donna gli raccontò che da bambina era stata scelta da un suo insegnante per interpretare la Madonna durante la recita di Natale ma il padre, siccome sono ebrei e non voleva che praticasse usanze cristiane, non gliel’ha permesso.
Quella narrata è “la storia di un matrimonio misto, come ce ne sono in tutto il mondo ebraico. In Italia, sebbene la comunità ebraica sia molto piccola in rapporto alla popolazione, questo ha creato tensioni. Come mantenere la tua fede in un paese completamente cattolico? È questo il fil rouge del romanzo.” Ha aggiunto che questa “non è una storia sul folklore, ma una storia umana.”
Ha spiegato che in Israele il romanzo ha avuto successo, anche perché lo Stato Ebraico “è molto legato all’Italia. L’Italia è una delle destinazioni turistiche preferite dagli israeliani. Ma sono curioso di sapere cosa ne pensano gli italiani.” Pe rimarcare ancora di più il suo amore per l’Italia, ha raccontato che il suo libro preferito, quello che lo ha spinto a diventare uno scrittore, è Cuore di Edmondo De Amicis.