di Nathan Greppi
Le varie correnti politico-religiose nella società israeliana e in quella palestinese; la “sostituzione della memoria”; l’antigiudaismo cristiano e la pretesa che Israele sia uno “Stato etico” diverso da tutti
Una delle prime dimostrazioni di saggezza da parte di Re Salomone, narrata nel terzo Sefer Melakhim, egli deve dare un giudizio in merito a due prostitute che si contendono un neonato, poiché ciascuna delle due afferma che è suo figlio. La scelta che dovette compiere per stabilire chi era la vera madre, e il coraggio che stava alla base, è la premessa del saggio Il giudizio di Salomone, scritto da Vittorio Pavoncello e incentrato sul conflitto israelo-palestinese, per il quale a detta dell’autore servirebbero decisioni coraggiose per trovare una soluzione pacifica.
Pavoncello, autore e regista teatrale che ha approfondito spesso temi quali la Shoah e l’antisionismo, utilizza uno stile divulgativo per spiegare in poche pagine e ad un pubblico poco esperto il contesto: partendo da brevi descrizioni delle varie correnti politico-religiose presenti sia nella società israeliana sia in quella palestinese, sostiene la tesi secondo cui vi siano moderati ed estremisti da entrambe le parti.
Un tema sul quale l’autore pone particolare attenzione riguarda quella che lui chiama la “sostituzione della memoria”: con questa espressione, Pavoncello indica il revisionismo storico con il quale, ad esempio, l’UNESCO ha negato i legami storici tra il popolo ebraico e il Monte del Tempio; o a quando i rifugiati palestinesi rivendicano un diritto al ritorno in quelle terre al pari di quello garantito agli ebrei, che se realizzato però porterebbe alla fine dello Stato Ebraico.
Un’altra teoria interessante è quella secondo cui, alla base dell’antiisraelismo come lo chiama Pavoncello, vi è la pretesa da parte degli occidentali che gli ebrei si comportino meglio di tutti, essendo stati vittime durante la Shoah. Secondo lui, questa tendenza rappresenta un’evoluzione del vecchio antigiudaismo cristiano, per cui oggi invece di voler convertire gli ebrei si pretende da parte loro un comportamento morale al quale Israele è estraneo, in quanto la real-politik esige che si comporti come ogni altro Stato.
Vittorio Pavoncello, Il giudizio di Salomone. Israele-Palestina, Aliberti, pp. 112, 11,90 euro.