Il 15 giugno il Memoriale della Shoah e il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) inaugurano nuovi spazi che rafforzano il legame con la cittadinanza diversificando l’offerta dei servizi. La sinergia tra i due enti ha l’obiettivo di restituire a Milano un luogo rinnovato in termini di intenti e prospettive, dove poter sperimentare e offrire contenuti trasversali, che partono dalla ricerca storica per approdare ad un dibattito sulla
contemporaneità.
Si tratta di un esempio unico di collaborazione tra un’istituzione che a Milano è luogo simbolo della Memoria e il principale centro di ricerca sulla storia degli ebrei in Italia.
Finalmente la cittadinanza avrà accesso ai nuovi spazi progettati dallo studio Morpurgo de Curtis Architetti Associati: oltre 750 metri quadrati che includono la biblioteca, l’aula didattica e l’Agorà, suggestivo luogo di incontro e dialogo.
I cittadini avranno così la possibilità di visitare il Memoriale accompagnati da guide specializzate e di usufruire di un’ampia struttura di studio accessibile al pubblico. Il patrimonio della biblioteca della Fondazione CDEC, infatti, conta 31.000 monografie in varie lingue, 700 tesi di laurea e 2000 testate di periodici, mentre l’Archivio raccoglie la maggior parte delle
testimonianze esistenti sulla storia degli ebrei in Italia, dall’età dell’Emancipazione fino ai giorni nostri. I materiali, raccolti negli anni dai professionisti della Fondazione, rappresentano un patrimonio documentale prezioso, che sarà consultabile su prenotazione.
Con questi nuovi spazi e con questo patrimonio, il Memoriale della Shoah e la Fondazione CDEC saranno quindi in grado di offrire un nuovo servizio alla città e, agli studenti in particolare, un nuovo spazio in cui incontrarsi per studiare, approfondire, e confrontarsi. Inoltre, l’offerta didattica sarà ancor più strutturata, attraverso laboratori, nuovi format educativi e un’ampia gamma di contenuti che possono completare e arricchire la visita del luogo. Per questo motivo, il progetto architettonico ha previsto la realizzazione di un’aula didattica pensata per accogliere studenti di
tutte le scuole.
L’incontro tra le Fondazioni consentirà di mettere in pratica nuovi progetti che rispondono alle esigenze della contemporaneità e darà vita a opportunità inedite. Il contenuto delle Sale delle Testimonianze, parte integrante dell’allestimento permanente del Memoriale, per esempio, verrà completamente rinnovato. I visitatori potranno usufruire di video dell’Archivio della Fondazione CDEC e di nuovi materiali prodotti dal Memoriale. Tra questi, le fondazioni hanno lavorato alla realizzazione di una video intervista esclusiva del giornalista Corrado Augias a Edith Bruck e il
video di Ruggero Gabbai che documenta la prima visita di Liliana Segre, accompagnata da Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto, nel luogo da cui è stata deportata.
Partirà immediatamente il nuovo progetto di raccolta in loco delle testimonianze dei visitatori. In questi anni, infatti, l’esperienza di visita del Memoriale ha in alcune occasioni risvegliato nei visitatori ricordi ed emozioni sepolti da tempo, come esperienze dirette o memorie di famiglia trasferite da una generazione all’altra. Per questo motivo, è stato scelto di dare vita a un programma che consenta di ascoltare e registrare questi racconti, continuando così ad alimentare
i materiali d’ Archivio e a proteggere la Memoria.
La solida identità di questo luogo va valorizzandosi ancora di più: da una parte l’articolata attività di ricerca e conservazione storica, di monitoraggio del fenomeno dell’antisemitismo, dall’altra una continua attenzione al rapporto emotivo e sensoriale con chi entra in questo spazio, che si esprime anche in una dinamica riflessione sul presente, che diventerà sempre più centrale e caratterizzante.
Il contrasto all’indifferenza poggerà quindi le sue basi su due pilastri: consapevolezza del passato – grazie alle visite e alla ricerca costante – e laboratorio sul presente – grazie all’offerta di nuove presentazioni, mostre del Memoriale e al lavoro dell’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione CDEC.
“Il Memoriale della Shoah, istituito per il ricordo dell’indifferenza, oggi prende un’altra forma e si evolve, non solo per merito di chi ha creato questo luogo da un punto di vista architettonico e storico, ma grazie a tutti i ragazzi e le persone che, avendolo visitato, hanno cominciato ricordare. Ora, quindi, non è solo luogo di storia e memoria, ma anche di studio e riflessione: un luogo che dà la possibilità di ritrovare sia il passato che il futuro, ricco di conoscenza, sapere, curiosità e
risposte. Questa è la speranza di noi pochi rimasti che quel luogo l’abbiamo vissuto e intensamente voluto: una speranza che oggi vediamo compiersi nella candela della Memoria e in quel raggio di vita futura che abbiamo sempre desiderato”, ha commentato Liliana Segre.
Per inaugurare questa nuova direzione, infine, dal 15 giugno verrà aperta, nello spazio espositivo del Memoriale, la mostra fotografica “Fare Memoria: la costruzione di un luogo” che ripercorre tutta l’evoluzione del progetto, dal primo cantiere fino ad oggi, incorniciando i momenti e gli incontri più significativi nel corso degli anni. La mostra sarà accessibile a tutti fino alla fine di giugno.
“Oggi lo sguardo sulla contemporaneità a cui, fin dalla nostra nascita, abbiamo dedicato energia e attenzione, assume una spinta nuova e acquisisce maggiore intensità. Gli spazi del Memoriale diventano un palco per chiunque voglia aprirsi al dialogo e all’ascolto, per chiunque sia disposto a farsi coinvolgere per contribuire alla creazione di una comunità più inclusiva. Lo sviluppo di consapevolezza per un impegno civile è ciò che ci rende umani, e i giorni di angoscia che stiamo
vivendo ce lo stanno ricordando con estrema forza” racconta Roberto Jarach, Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.
“La nuova sede permette alla Fondazione CDEC di aprirsi alla cittadinanza, potenziando e migliorando il lavoro di ricerca, formazione e documentazione che da sempre contraddistingue la Fondazione CDEC. Gli ampi spazi della biblioteca diventeranno un luogo di studio e incontro aperto a tutti gli studenti e ospiteranno esposizioni e contenuti del nostro patrimonio archivistico.
Siamo felici e orgogliosi di iniziare questo nuovo capitolo in un luogo centrale per la città, certi che la sinergia con il Memoriale ci permetterà di ampliare sempre di più i nostri orizzonti di ricerca e la nostra offerta culturale” racconta Giorgio Sacerdoti, Presidente della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.