di Nathan Greppi
Non sono mancate le difficoltà per arrivare quel giorno, a causa dello sciopero nazionale dei treni, che però non ha impedito a 94 ebrei di età compresa tra i 18 e i 35 anni di riunirsi dal 20 al 22 maggio a Populonia, frazione del comune di Piombino (provincia di Livorno). Qui, nel bel mezzo della campagna toscana e a breve distanza dal mare, si è tenuto Back to the Sun, evento di grandi proporzioni organizzato da Rewibe, ramo per l’organizzazione di eventi dell’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia).
Tutte le attività si sono tenute nell’agriturismo Poggio all’Agnello: venerdì pomeriggio sono arrivati pian piano i partecipanti, provenienti da città diverse: chi in treno e chi in macchina, sono giunti ragazzi da Milano, Roma, Torino, Firenze, Livorno, Genova e Bologna, per citare le città principali. Dopo Arvit si è tenuta la cena per l’ingresso di Shabbat, finita la quale molti ragazzi si sono riuniti sul terrazzo per stare insieme con gli amici che magari non vedevano da un po’ di tempo. Amici che spesso vivono in città lontane tra loro, e per i quali queste sono occasioni per passare insieme momenti felici e dimenticare le difficoltà della vita di tutti i giorni.
Il mattino seguente, dopo la Tefillà si sono alternate lungo tutta la giornata competizioni sportive (tennis, pallavolo, calcetto, ping pong) e workshop su temi di attualità politica e sociale, quali il lavoro dell’organizzazione ebraica americana ADL per il contrasto all’antisemitismo e le tematiche LGBT. Quest’ultimo, in particolare, è un tema che negli ultimi mesi è stato molto discusso agli eventi UGEI, al punto da avviare una crescente collaborazione con Magen David Keshet, associazione che si batte per rendere più inclusivo il mondo ebraico italiano verso gli omosessuali. Dopo Arvit e Havdalah, i partecipanti si sono divisi a seconda di dove andavano a cenare per poi riunirsi tutti nuovamente per la classica festa da discoteca, allestita nella sala grande e che si tiene ad ogni evento dopo la fine di Shabbat.
Anche la domenica ha visto alternarsi il puro svago, perlopiù per chi voleva fare il bagno in piscina, e un workshop in cui ci si scambiava opinioni sulla guerra in Ucraina. Nel pomeriggio ognuno, chi in compagnia e chi per conto suo, ha ripreso la strada verso casa, portandosi dietro il ricordo di un fine settimana intenso e carico di emozioni, che ha rappresentato a 360 gradi i desideri dei giovani ebrei italiani: chi voleva pregare pregava, chi voleva ballare ballava, e chi voleva fare attivismo l’ha fatto.