di Redazione
Con una votazione molto contestata (42 contrari, 38 favorevoli) il Parlamento di Bruxelles ha votato per non vietare la macellazione rituale nella regione della capitale.
In Belgio esistono tre regioni diverse, ognuna con un suo parlamento: quella della capitale, Bruxelles, le Fiandre e la Vallonia. La decisione del parlamento della capitale, avvenuta il 18 giugno, rappresenta una vittoria per gli ebrei nella capitale belga ed è in contrasto sia con le Fiandre che con la Vallonia (le altre regioni del Belgio) dove sono invece in vigore dei divieti di macellazione rituale.
La soddisfazione degli enti ebraici
Il Comitato di coordinamento delle organizzazioni ebraiche del Belgio (CCOJB) ha reagito positivamente al rigetto della proposta di ordinanza DéFI-Groen-Open Vld volta a imporre lo stordimento prima della macellazione rituale nella regione di Bruxelles. “Bruxelles in definitiva non penalizza le minoranze” si legge in particolare nel comunicato stampa. All’interno delle fila del CCOJB, la notizia è stata accolta con enorme sollievo, parlando di “soddisfazione” per il rigetto della proposta “che mira ad abolire l’eccezione prevista a beneficio delle minoranze religiose in merito alla macellazione degli animali in vista di il loro consumo.
Il CCOJB prosegue sottolineando il mantenimento di un “equilibrio raggiunto da decenni tra l’obiettivo legittimo e centrale di tutela del benessere animale, che giustificava la regola dello stordimento preventivo, e la tutela dei diritti fondamentali delle minoranze. , che giustificava l’eccezione al condizioni rigorose per quanto riguarda la macellazione rituale”.
Accogliendo favorevolmente il voto, il rabbino Menachem Margolin, presidente della European Jewish Agency che rappresenta centinaia di comunità in tutto il continente e i cui uffici hanno sede a Bruxelles, ha dichiarato: “Dopo un flusso costante di divieti in tutta Europa che ha lasciato molte comunità prive di carne kosher locale e ha dovuto sostenere le maggiori spese di importazione della carne, applaudiamo a questo voto del Parlamento della Capitale del Belgio. La spesa ovviamente è di secondaria importanza rispetto alla schiacciante sensazione delle comunità di tutto il continente che la loro fede e le loro tradizioni siano costantemente minacciate da una legislazione mal ponderata o maligna”.
La questione, però, rimane ampiamente discussa in Belgio, dove gli ecologisti e le associazioni animaliste dichiarano di continuare la battaglia.
Un tema di cocente attualità
Da alcuni anni la macellazione rituale è al centro delle politiche europee, con alcuni Paesi che l’hanno vietata: oltre alle Fiandre e alla Vallonia, in Belgio, anche Svezia, Austria, Slovenia, Islanda, Danimarca, Svizzera, Norvegia, e, di recente, la Grecia. Ricordiamo anche che il divieto della macellazione senza stordimento dell’animale era anche al centro del programma della candidata francese alle presidenziali Marine Le Pen.
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