di Nathan Greppi
Ha sconvolto il mondo intero, venerdì 8 luglio, la notizia dell’uccisione di Shinzo Abe, già Primo Ministro giapponese. Noto soprattutto per essere colui che ha governato più a lungo il Giappone dal dopoguerra (prima dal 2006 al 2007 e poi di nuovo dal 2012 al 2020) e per le sue politiche economiche che hanno preso il nome di Abenomics, è stato anche il politico del Sol Levante che più di altri si è speso per intessere buone relazioni con le comunità ebraiche e con Israele.
Come ha spiegato il Jerusalem Post, nel febbraio 2014 avvenne un caso raro ma molto grave di antisemitismo in Giappone: in diverse biblioteche pubbliche di Tokyo, circa 300 copie del Diario di Anne Frank e altri libri sulla Shoah vennero vandalizzati. Il mese successivo, mentre si trovava nei Paesi Bassi per il summit del G7, Abe si recò in visita al Museo della Casa di Anne Frank, diventando uno dei politici più importanti di sempre ad averlo visitato. Avendo letto il Diario quand’era bambino, disse che sperava di consolidare “un’amicizia profonda e duratura tra il Giappone e gli ebrei in giro per il mondo.”
Sempre quando era Primo Ministro, si recò in visita allo Yad Vashem di Gerusalemme, allo United States Holocaust Memorial Museum e nella casa di Sugihara Chiune, diplomatico giapponese che durante la Guerra era di stanza in Lituania e aiutò a sfuggire ai nazisti circa 6.000 ebrei. In particolare, Abe si spese a lungo per far conoscere la storia del diplomatico, poiché “l’azione coraggiosa e umanitaria del Signor Sugihara ci fornisce una guida su come dobbiamo sopravvivere a questo mondo.”
Shinzo Abe ha anche migliorato le relazioni commerciali tra il Giappone e Israele: nel 2012, quando venne rieletto, gli investimenti giapponesi in Israele ammontavano ad un valore di 20 milioni di dollari; nel 2019, la cifra era salita a 6 miliardi. Questo aumento è andato di pari passo con due visite di Abe in Israele, avvenute nel 2015 e nel 2018, durante le quali esortò gli imprenditori giapponesi, fino ad allora esitanti in merito per non compromettere i rapporti con i paesi arabi che gli forniscono petrolio, a cogliere le opportunità offerte dalla “Start-up nation”.
Per questo suo impegno, nel 2019 Abe ricevette un’onorificenza da parte del Comitato Ebraico Americano, del quale ha ricevuto per sei volte delegazioni a Tokyo e ha preso parte al loro Global Forum annuale nel 2015.
(Fonte foto: WikimediaCommons, autore: 首相官邸ホームページ)