Una serata dedicata alla pace, all’amicizia e alla solidarietà, per realizzare la missione più importante che possa essere affidata all’umanità: salvare vite. Si può riassumere così l’evento organizzato dall’Associazione Amici di Magen David Adom Italia ETS il 20 settembre all’Hotel Sheraton San Siro di Milano. L’occasione per l’incontro sono stati i dieci anni dell’Associazione nata esattamente il 19 settembre 2012 a Milano, allo scopo di sostenere l’organizzazione di soccorso dello Stato di Israele.
Un successo: oltre 160 ospiti e molte personalità internazionali hanno reso la serata memorabile. Due in particolare: l’Ambasciatore designato di Israele in Italia S.E. Alon Bar, in una delle sue prime uscite ufficiali e Mohammed Al-Hadid, Presidente della Mezza Luna Rossa giordana, un uomo che si batte da sempre per la cooperazione delle associazioni di soccorso in Medio Oriente.
La serata è stata presentata dall’attrice Matilde Gioli, un tocco di fascino e professionalità con un legame particolare ai temi dell’incontro. “Mi sento vicina a questo mondo, da qualche anno sono medico anche io – ha scherzato ricordando il personaggio che interpreta in una fortunata serie TV, ma ha anche elencato i numeri impressionanti di MDA nel 2021 e il conseguente impegno italiano – in Israele MDA ha risposto a 1.259.464 emergenze, trattato quasi 700.000 pazienti, raccolto circa 270.000 unità di plasma. In questi 10 anni gli Amici di MDA Italia hanno contribuito ad inviare in Israele mezzi e attrezzature di soccorso, hanno partecipato alla costruzione del nuovo Marcus National Blood Services Center, della nuova sede operativa di MDA a Gan Yavne, installato defibrillatori DAE nei siti più frequentati dell’ebraismo italiano e realizzato corsi di formazione e occasioni di condivisione di esperienze e confronto tra paramedici del MDA e soccorritori del nostro territorio sui protocolli in caso di maxi emergenze”.
Dopo un saluto del Rabbino Capo di Milano, Alfonso Arbib, il compleanno di AMDA Italia ha preso il via con le commosse parole del Presidente e fondatore dell’Associazione, Sami Sisa: “Sono stati 10 lunghissimi anni questi in cui abbiamo sostenuto Magen David Adom in Israele, ma anche i primi passi di una magnifica avventura, in un mondo che ha visto cambiamenti inimmaginabili. Anni entusiasmanti, quanto difficili, dove la nostra associazione non ha mai perso di vista il proprio obiettivo: far conoscere in Italia quella magnifica realtà che è Magen David Adom. Però tra tutto quanto abbiamo compiuto, il bene di maggior valore non ha una targa o una dedica: è l’amicizia”.
Le sue parole hanno avuto un seguito in quelle dell’ambasciatore Alon Bar, che ha ricordato l’impegno di MDA in Israele e nel mondo “possibile solo grazie al sostegno di persone come voi” e di come questa serata sia destinata a consolidare il ponte di amicizia tra Italia e Israele.
E proprio da Israele è giunta una significativa delegazione di MDA che al mattino è stata anche impegnata nel Corso sulla gestione degli incidenti di massa che si è svolto con successo nella Sala Segre della Comunità Ebraica di Milano. “Siete per me motivo di felicità, il fatto di essere sostenuti da voi è assolutamente importante per il nostro lavoro quotidiano. Sono veramente fortunato che Sami si sia preso il compito di ristabilire l’organizzazione qui diffondendo i nostri valori e le nostre idee”, ha dichiarato prima di regalare al Presidente dell’Associazione Italiana un bellissimo modellino di ambulanza.
È stata poi la volta di Felix Lotan e Giada Hachmoun Baum, paramedici e formatori di MDA, che hanno portato la loro testimonianza sul lavoro quotidiano dell’Organizzazione. Felix in particolare sulle operazioni che vedono coinvolta MDA in caso di calamità naturali. Giada sul cammino che l’ha portata da Roma fino a diventare paramedico in Israele.
Una promessa, un discorso di pace e un impegno a donare
Daniel Burger, Chief Executive di MDA UK, ha introdotto l’ospite d’onore, non prima però di un annuncio importante: “MDA Italia ha fatto un ottimo lavoro. Il nostro Presidente Sir Russell Jacobs (cfr) ha promesso che qualunque somma sarà raccolta in questa serata, sarà duplicata dalla nostra organizzazione inglese”.
Tutto incentrato sulla pace e la collaborazione il discorso del dott. Al Hadid “Il vostro lavoro qui in Italia è stato brillante e Matilde Gioli da questa sera è diventata davvero una nostra collega – ha esordito scherzando, prima di ricordare come il suo lavoro nella Mezzaluna Rossa e poi nella Croce Rossa Internazionale l’abbia coinvolto sempre di più. “Si crea una dipendenza, non puoi più smettere quando lavori per questa causa”.
Una causa che ha che vedere con la pace e la cultura umanitaria. “Sapete bene cosa succede in Medio Oriente, dove viviamo noi: è la culla di tre religioni: Ebraismo, Cristianesimo e Islam. Uno penserebbe che questa cosa sia un incentivo a vivere in pace, eppure continuiamo a guardarci con sospetto. Quello che dobbiamo fare è invece creare una cultura di rispetto reciproco, una cultura della vita che unisca due popoli traumatizzati da tanti anni di sfiducia. Abbiamo l’impegno di lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti la speranza di anni migliori e se riusciremo a portare la pace tra di noi, sarà solo una questione di tempo e gli altri paesi seguiranno”.
“Ero studente in Inghilterra negli anni ‘70 – ha proseguito Al Hadid – stavo vedendo in TV un incontro di Mohamed Alì, insieme al mio amico Ben che era israeliano, un altro studente entrò e si mise a gridare che non potevamo stare insieme se i nostri paesi erano nemici. Per me era inconcepibile, io e Ben eravamo amici da tanto tempo… Questo ci insegna che bisogna conoscere le persone prima di poter giudicare, perché quando lo si fa sopravviene il rispetto e la comprensione. Finché ci ignoriamo siamo più propensi a considerare l’altro come un nemico. La conoscenza deve essere un ponte per ottenere la pace in Medio Oriente”.
Infine ha ricordato come sono stati costruiti i rapporti di amicizia tra Mezzaluna Rossa e MDA e come questo ha portato l’Organizzazione all’interno della Croce Rossa Internazionale. “Era il 1997 e in Giordania c’era stato un lieve terremoto, ho considerato come fossimo al centro di una vasta area sismica e quindi perché non fare qualcosa insieme ai nostri vicini? In fondo eravamo tutti nella stessa barca. Ci volle un po’ di tempo per convincere il governo israeliano, ma alla fine abbiamo cominciato a fare esercitazioni congiunte e collaborare in modo sempre più stretto. Dal 1948, cioè da quando il Comitato della Croce Rossa Internazionale si riunisce nelle Conferenze Internazionali, a Ginevra è sempre stata sul tavolo la mozione per l’ingresso di MDA all’interno del Comitato, mozione votata solo da Israele e Usa. Nel 2003 ho cominciato ad impegnarmi per quella causa, i miei colleghi erano preoccupati: pensavano che palestinesi e israeliani non si sarebbero mai incontrati e invece fu facile. Abbiamo messo subito in chiaro che non avremmo mai parlato di torti o ragioni, ma solo delle ragioni umanitarie che ci avevano portato lì. E infatti nel 2006, sotto la mia Presidenza della Commissione, Magen David Adom e la Mezza Luna Rossa Palestinese vennero ammesse a pieno titolo. Al di là di ogni divisione siamo tutti esseri umani e dobbiamo ricordarcelo sempre”.
La serata ha avuto anche un importante scopo benefico, lanciando la campagna per l’acquisto di un “First Response Vehicle”: un’auto medica destinata a contribuire all’opera di Magen David Adom salvando vite in Israele. L’appello a donare condotto da Roberto Cohen ha concluso in modo partecipe e commovente l’evento.
Una causa che naturalmente resta aperta anche nei prossimi giorni così come la promessa di raddoppio da parte di MDA UK
Chi volesse contribuire trova tutte le informazioni su https://www.amdaitalia.org/post/un-auto-piccola-ma-dal-cuore-d-oro-ecco-la-nostra-prossima-campagna o può donare direttamente sull’IBAN IT95L0200801664000106269375
BIC/SWIFT UNCRITM1S54 intestato ad Associazione Amici di Magen David Adom in Italia ETS