Nella tomba di re David scoperta una scritta di un cavaliere del Medioevo

Personaggi e Storie

di Ilaria Ester Ramazzotti
Un’iscrizione che indica il nome di un cavaliere medievale, come una firma insieme al suo emblema di famiglia, è stata scoperta sul muro della tomba di re David sul monte Sion a Gerusalemme. Lo ha annunciato lo scorso 20 ottobre l’Autorità israeliana per le antichità.

Rinvenuta nel corso di un progetto di ricerca sulle scritte dei pellegrini, che ha già catalogato più di quaranta scritte di pellegrini cristiani e musulmani in diverse lingue, la scritta reca il nome del nobile svizzero Adrian von Bubenberg, intitolato Cavaliere del Santo Sepolcro dopo il suo pellegrinaggio a Gerusalemme nel 1466.

Adrian von Bubenberg, nato nel 1424, fu un eroe nazionale svizzero che ottenne varie conquiste militari in tutta Europa, in particolare nella battaglia di Morat, combattuta nell’ambito delle guerre della Borgogna del XV secolo. Morì nel 1479 e fu sepolto nella cattedrale di Berna, capitale de facto della Svizzera, dove fu sindaco per tre mandati. Un monumento in bronzo con le sembianze di von Bubenberg si trova tutt’oggi nel centro storico della capitale svizzera, in piazza Bubenberg, che prende il nome proprio dal nobile medievale.

I responsabili del progetto sulle iscrizioni dei pellegrini, Michael Chernin e Shai Halevi, hanno spiegato alla stampa, come riporta il Jerusalem Post, che “nel periodo mamelucco [di dominazione della terra d’Israele], il complesso edilizio adiacente alla tomba di re David era di proprietà dei monaci dell’Ordine Francescano Cattolico. L’edificio fungeva sia da monastero che da ostello per i pellegrini occidentali [europei ndr], che hanno lasciato il loro segno sulle pareti. I metodi tecnologici oggi sviluppati – hanno spiegato -, consentono di leggere le iscrizioni sbiadite” a causa del passare del tempo.

Il direttore dell’Autorità israeliana per le antichità Eli Escusido ha aggiunto che i tanti credenti, pellegrini e visitatori che raggiunsero la Città Santa hanno lasciato “delle tracce che i ricercatori dell’Autorità rivelano e registrano quotidianamente. Tutti questi resti contribuiscono a un quadro affascinante: la ricerca condotta a Gerusalemme abbraccia religioni e culture in tutto il mondo”.

(photo credit: SHAI HALEVI / ISRAEL ANTIQUITIES AUTHORITY)