di Redazione
Lo storico accordo sul confine marittimo tra Israele e Libano è entrato in vigore giovedì sera dopo una cerimonia in una base delle Nazioni Unite vicino al confine, che ha posto fine ad anni di conflitto sulla questione e ripetuti attacchi da parte del gruppo terroristico di Hezbollah.
Come riporta il Times of Israel, il mediatore statunitense Amos Hochstein ha salutato “un grande giorno” per Israele, il Libano e la regione in generale. Il primo ministro Yair Lapid ha affermato che l’accordo rappresentava de facto il riconoscimento di Israele da parte del Libano. Mentre il presidente libanese Michel Aoun ha respinto questa affermazione, il capo negoziatore libanese ha parlato di “una nuova era” e ha invocato i trattati degli Accordi di Abramo tra Israele e altri stati della regione.
Le delegazioni di entrambi i paesi si sono incontrate ma non hanno interagito nel villaggio di confine libanese di Naqoura per finalizzare l’accordo. L’accordo è stato firmato separatamente giovedì da Aoun a Beirut e Lapid a Gerusalemme, ed è entrato in vigore dopo che i documenti sono stati consegnati durante la cerimonia al mediatore statunitense Hochstein, che ha aggiunto la propria firma.
Anche i media italiani non esitano a sottolineare l’importanza dell’accordo, che potrebbe essere il primo passo di una normalizzazione politica fra i due paesi. Come scrive Il Sole 24 Ore, “L’intesa, oltre a definire la spartizione delle risorse energetiche, potrebbe segnare un passo avanti nelle relazioni tra i due Paesi, formalmente in guerra dalla creazione di Israele nel 1948″.
Hezbollah: “L’accordo è una vittoria per il Libano. Ma non riconosciamo Israele”
Dopo che l’accordo è stato siglato, il gruppo terroristico libanese Hezbollah ha affermato che avrebbe posto fine alla sua mobilitazione contro Israele, dopo aver minacciato di attaccare se Gerusalemme avesse iniziato ad estrarre gas naturale dal sito di perforazione di Karish prima che l’accordo fosse finalizzato. Mercoledì a Karish è iniziata l’estrazione del gas.
“Tutte le misure eccezionali e speciali e la mobilitazione attuate dalla resistenza per diversi mesi sono ora dichiarate concluse”, ha detto il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah in un discorso televisivo, definendo l’accordo una “grande vittoria per il Libano”.
“La nostra missione è completa”, ha detto Nasrallah, aggiungendo che l’accordo “non è un trattato internazionale e non è un riconoscimento di Israele”.