di David Zebuloni
Dopo aver conquistato i lettori con la sua opera prima Resta ancora un po’, Ghila Piattelli torna in libreria con un nuovo romanzo, questa volta dedicato ai lettori più giovani: Innamorato di una dossa (Àncora Editrice). Al centro della trama, di nuovo, una famiglia singolare, eppure tanto simile alla nostra.
Ido, un adolescente israeliano cresciuto in una famiglia rigorosamente laica, si trova ad ospitare in casa sua cinque fratelli ultraortodossi (o dossim, in slang israeliano), per un misterioso motivo. Per accoglierli in una realtà non troppo diversa dalla loro, a Bnei Barak, il giovane protagonista si trova costretto a vestirsi (o travestirsi) a sua volta da ebreo ortodosso, con la kippah e lo tzitzit, e a recitare tutte quelle benedizioni e preghiere di cui non conosceva l’esistenza fino ad un attimo prima.
Ido accetta il cambiamento improvviso senza opporre troppa resistenza per un semplice motivo: Avigail, la primogenita dei cinque fratelli piombati in casa. Una ragazza dalla lunga treccia bionda (e la gonna lunga fino ai piedi), che fa innamorare Ido nell’istante stesso in cui i loro sguardi si incrociano.
La presenza della bella Avigail sconvolge per sempre l’esistenza del giovane protagonista, che per la prima volta scopre cosa sia l’amore. Un segreto, tuttavia, va svelato: che fine hanno fatto i suoi genitori? Con l’aiuto dei suoi inseparabili amici, della buffa nonna ossessionata dall’igiene orale e di una vicina di casa scaltra e pettegola, Ido cercherà di trovare una risposta a tutti i suoi perché.
Innamorato di una dossa appassiona e fa sorridere, poiché ci ricorda per un attimo cosa significhi vedere il mondo attraverso lo sguardo di un adolescente innamorato. L’opera di Piattelli ha dunque tutto ciò di cui necessita un buon romanzo per bambini (e non solo) per funzionare: un mistero da scoprire, una famiglia da salvare, un mondo sconosciuto da esplorare e un amore impossibile da conquistare.
(Ghila Piattelli, Innamorato di una Dossa, Àncora Editrice, pagg. 144, 13,50 euro)