dei bogrimot dell’Hashomer Hatzair
Sabato 5 novembre abbiamo svolto nel nostro ken un’attività in memoria di Ytzhak Rabin, in occasione dell’anniversario della sua morte, avvenuta il 4 novembre 1995. La giornata è stata suddivisa in tre parti, come una tipica giornata di ken: nella prima parte abbiamo proposto a tutti i chanichim*ot un gioco-museo in cui abbiamo cercato di replicare nelle stanze della nostra sede un percorso museale sulla vita di Rabin, basandoci su ciò che quest’estate abbiamo visto all’Ytzhak Rabin Center di Tel Aviv. Successivamente i chanichim*ot più piccoli hanno svolto delle attività artistiche (huggim) a tema pace, mentre quelli più grandi hanno potuto discutere e riflettere sull’idea di pace di Rabin e sull’attuale situazione politica in Israele. Infine abbiamo chiuso con un mifkad solenne, dove abbiamo cantato tutti e tutte insieme “Shir lashalom”.
Ogni anno ricordiamo Rabin ed il suo sogno di pace, poiché riteniamo che sia necessario che i chanichim*ot di tutte le età siano al corrente di ciò che ha rappresentato la figura di Rabin, e nutrano speranza in un processo di pacificazione che noi stessi abbiamo il dovere di portare avanti.
Noi, in quanto shomrim*ot, abbiamo il dovere di ricordarlo non solo in questa giornata, ma dovremmo portare avanti i suoi ideali tutti i giorni dell’anno. Per noi Rabin non è importante solamente per i suoi atti politici, ma anche e soprattutto per ciò che ha tentato di perseguire: la pace. Nel conflitto israelo-palestinese la pace è sempre stata vista come inarrivabile, in quanto la situazione appariva troppo complessa. Per questo motivo, dopo l’attentato a Rabin, non ci sono mai più stati veri tentativi di dialogo. Nonostante l’estrema difficoltà della sua attuazione non possiamo mai smettere di lottare per la pace e renderla l’obiettivo finale di tutto il nostro attivismo riguardo al conflitto. In questo momento estremamente delicato per lo stato di Israele, più che mai, dobbiamo batterci per i valori trasmessi da Rabin e inseguire il sogno di una pace tra i due stati, per renderlo sempre più concreto.
Abbiamo infatti seguito molto attentamente le recenti elezioni tenutesi in Israele e siamo spaventati nel vedere salire al governo partiti conservatori e di estrema destra, che non hanno tra le loro istanze quella di portare avanti la pace che Rabin aveva tanto sognato e che è stata strappata dal gesto di un singolo, che purtroppo rappresentava una grande parte di popolazione non disposta ad aprire un dialogo. È preoccupante vedere che a distanza di quasi 30 anni ci sia solo una piccola parte di popolazione determinata a portare avanti un ideale di pace ed è per questo che noi shomrim*ot ci batteremo per supportarla e darle voce.
Chazak veematz, i bogrimot