di Ilaria Myr
È conosciuto in tutto il mondo per essere uno dei grandi vitigni a bacca bianca con cui si producono gli spumanti metodo classico, primo fra tutti lo Champagne. Annoverato tra i cosiddetti “vitigni internazionali”, appunto per la sua diffusione globale, lo Chardonnay è conosciuto come originario e diffuso dalla Borgogna, precisamente impiantato dai monaci cistercensi dell’abbazia di Pontigny, da dove si è diffuso progressivamente in tutto il mondo dalla fine del XIX secolo.
Le sue origini, però, non sono del tutto chiare: secondo alcuni studiosi avrebbe radici mediorientali, e in particolare verrebbe dalle colline di Gerusalemme, la cui terra è molto calcarea e argillosa come quella in cui cresce solitamente questo vitigno. Ma è soprattutto il nome “Chardonnay” ad avere dato adito a un’interpretazione ebraica. I primi a portare in Francia il vino bianco sarebbero infatti i crociati provenienti dalla terra di Israele sulla via del ritorno, che recavano questo vino dal gusto meraviglioso, che chiamavano in francese “la porte du Seigneur” (“la porta del Signore”), traduzione dall’ebraico “Shaar Adonai”, a simboleggiare la porta nelle mura di Gerusalemme che portava ai resti del Tempio di Dio.
Una leggenda? O una storia vera? Non è dato saperlo (e se lo chiedete ai francesi vi diranno di certo che il Chardonnay è solo francese!). Sicuramente, però, questa interpretazione riporta a tempi lontani e atmosfere mistiche. E a noi piace di più!