di Ilaria Myr
“L’anno scorso abbiamo partecipato al corteo insieme alla comunità ucraina e quest’anno verrà anche una delegazione iraniana contraria agli ayatollah e anche alcuni cubani. Questo perché come brigata cerchiamo sempre di marciare con gli stranieri che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale dalla parte degli alleati”. A dichiararlo a Mosaico Bet Magazine è Davide Riccardo Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica e principale artefice del ricordo durante la manifestazione del 25 aprile di quei 5000 volontari ebrei venuti nel marzo del 1945 dall’allora Palestina per liberare l’Europa con le truppe britanniche. “Ma nell’occasione ricordiamo anche altri 30mila volontari dalla terra di Israele che si erano arruolati ben prima nell’esercito inglese”, spiega Romano.
Risale al 2004 la prima presenza delle bandiere della Brigata Ebraica al corteo di Milano, quando ancora non se ne conosceva la storia e molti non capivano la presenza dei vessilli con la Stella di Davide al corteo, ma già dall’anno successivo ce n’erano anche nei cortei di altre città italiane. “Non mancavano le contestazioni, sia da parte di chi pensava che ci dovessero essere solo rappresentanti di partigiani italiani e non liberatori stranieri, sia da parte di chi arrivava a negare l’esistenza stessa della brigata – continua Romano -. Ma paradossalmente grazie alle proteste abbiamo potuto fare emergere la storia e il valore di questi volontari sui media nazionali, e oggi ormai le contestazioni arrivano da sparuti gruppi di propalestinesi, che con la storia della liberazione non hanno niente a che fare”.
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“Certo, mi piacerebbe che al corteo ci fosse anche la comunità americana, canadese, inglese che furono tra i protagonisti della liberazione, ma ad oggi non siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo – prosegue -. Rimango convinto fino a che al 25 aprile non ci saranno rappresentanti di queste nazioni, non sarà mai un 25 aprile completo”.
In attesa di celebrare l’anno prossimo i vent’anni di presenza alla manifestazione, ci si prepara a sfilare al corteo che partirà domani 25 aprile da Corso Venezia a Milano. “Voglio ringraziare Roberto Cenati, presidente dell’Ampi provinciale di Milano, che fin dall’inizio ci ha sostenuto e che permette ogni anno di fare un corteo inclusivo – commenta-. Sentiti ringraziamenti vanno anche a chi tutela la nostra sicurezza: il servizio d’ordine del PD, i City Angels e le forze di sicurezza del Ministero degli interni. Certo, dispiace che dobbiamo ancora avere una protezione, che frena molti soprattutto a portare bambini a quella che dovrebbe essere una festa. Ma che purtroppo per noi ebrei è sempre meno festa che per gli altri”.