di Michael Soncin
“Il mio obiettivo è sempre stato quello di essere sulla copertina di Vogue”. Sogno avverato. Diventare famosa era il suo desiderio già da quando aveva 5 anni. Una giovane ragazza ebrea di nome Ellie Goldstein era già diventata celebre nell’estate del 2020, per essere stata la prima modella con la sindrome di Down a prestare la sua immagine, per una campagna di bellezza della casa di moda Gucci, nata dalla collaborazione con Vogue Italia. Quel famoso post su Instagram è stato quello con più “mi piace” di sempre – oltre 800.000 – del marchio toscano.
Ma a fare la storia è stato ora, quando è stata immortalata sul numero di maggio 2023, dell’edizione britannica di Vogue, su una delle cinque copertine, ognuna con protagonista delle modelle con disabilità, nello speciale intitolato Dynamic, Daring and Disabled. “Sono stata orgogliosa di mostrare al mondo chi sono. Ho adorato l’intera esperienza”, racconta a British Vogue”.
Il merito di questo nuovo progetto va sicuramente al direttore della testata, Edward Enninful, che molti di voi ricorderanno quando ancora lavorava a fianco della leggendaria direttrice di Vogue America, Anna Wintour; come si può vedere anche nell’iconico documentario The September Issue.
Da una nota del The Jewish Chronicle si legge che Enninful, nella lettera d’apertura del mensile ha detto che spera che la rivista possa incoraggiare le persone a sentirsi in maniera diversa nei confronti delle disabilità e che “la moda costruisca un’industria migliore, più accessibile e inclusiva”.
Richiesta dalle case di moda di tutto il pianeta
“Ho sempre amato la macchina fotografica, mettermi in posa, ed essere al centro dell’attenzione”. Ed ora ha il mondo della moda al suo cospetto. Infatti, dopo la campagna pubblicitaria con la casa di moda italiana, Ellie, alla sola età di 21 anni è già richiestissima in tutto il mondo, con contratti firmati per Adidas e Victoria’s Secret.
Attualmente vive nell’Essex con i genitori, Yvonne e Mark, la sorella Amy e il nipote Blake. Mosse i primi passi nel 2017 lavorando per la Zebedee talent agency, che è solita collaborare per la maggior parte con modelle disabili.
“Fino da piccola – racconta Goldstein a British Vogue – adoravo provarmi gli abiti. Mi truccavo con mia sorella Amy facendo finta di essere sulla passerella. Avevo dei leggings neri e luccicanti ed un top in argento metallico. Mia mamma mi acconciava i capelli con brillantini e cerchietti in abbinato. Amavo tutto ciò che brillava!”
La bellezza è qualcosa che proviene dall’interno
Una ragazza dall’anima saggia. Per lei la bellezza “è qualcosa che viene da dentro, più che dall’aspetto esteriore, perché è da lì che emerge la tua personalità, ed è questo a renderti bella”. Inoltre, aggiunge anche che la gentilezza rende le persone belle.
Sulla disabilità dice che le ha insegnato ad essere sé stessa, a non aver paura, a seguire i propri sogni e a non mollare mai, rimanendo sempre sé stessi. “La mia disabilità non mi ostacola mai”.
Ellie ribadisce a tal proposito l’importanza del vedere le modelle con disabilità rappresentate nelle case di moda. “Qualcosa sta già cambiando, ma c’è ancora molta strada da fare. I marchi non dovrebbero aver paura di persone come me. So di portare felicità con il mio lavoro e di far sorridere le persone. Siamo uguali a tutti gli altri, a volte un po’ più lenti nelle cose, ma dobbiamo saperci dare una possibilità.
Alla domanda fatta da Vogue sul suo posto preferito del mondo risponde: “Amo Milano. Ho avuto la fortuna di lavorarci: lo shopping, i ristoranti, tutta l’atmosfera è fantastica”.