“Nella vergognosa indifferenza di alcuni tra i più grandi paesi dell’occidente, venerdì scorso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, l’Unesco, ha scelto di inviare un messaggio negazionista al mondo intero votando a larga maggioranza una risoluzione sostenuta da alcuni paesi islamici, negando l’identità ebraica di alcuni siti di Gerusalemme, tra i quali il Monte del Tempio e il Muro del Pianto, il luogo più sacro agli ebrei del mondo intero.
Noi per un giorno, oggi alle 15, trasformeremo la sede dell’Unesco a Roma (Piazza di Firenze, 27, a pochi passi dal Parlamento) nel nostro Muro del Pianto: portando di fronte alla sede italiana dell’organizzazione le lettere del Foglio e dei nostri lettori per spiegare che cancellare la storia di Israele non è Educazione, non è Scienza, non è Cultura: è semplicemente una Shoah culturale”.
Così aveva annunciato Il Foglio sul propri sito e così ha fatto il 19 ottobre a Roma, radunando oltre 300 persone in una manifestazione partita proprio dalla sede dell’Unesco a Roma. Il corteo si è poi diretto verso Montecitorio e Palazzo Chigi, per chiedere alle istituzioni “perché l’Italia si è vergognosamente astenuta” sulla risoluzione, ha spiegato il direttore del Foglio Claudio Cerasa, avvertendo che “cancellare la storia di Israele non è scienza, educazione e cultura, ma è una Shoah culturale”. “Abbiamo portato per un giorno il Muro del Pianto, che l’Unesco ha voluto cancellare dalla storia di Israele, proprio davanti all’Unesco”, ha spiegato il direttore all’Ansa, spiegando il motivo della manifestaizone.