Mentre si attendedi conoscere il vincitore del Jerusalem Film Festival in corso in questi giorni e che si chiuderà il prossimo 16 luglio, il cinema israeliano ottiene l’ennesimo riconoscimento internazionale. La 46a edizione dell’International Film Festival di Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca, si è conclusa infatti con l’assegnazione del Cristal Globe al film “Restoration” dell’israeliano Joseph Madmony.
Il film, che è del 2010 e che a gennaio aveva ottenuto il World Cinema Screenwriting Award al Sundance Film Festival, è l’ennesima prova della maturità ormai raggiunta dal cinema israeliano.
“Restoration” è innanzitutto uno “studio” sulla psicologia e l’animo dell’uomo contemporaneo, dove l’elemento “israeliano” appare quasi come una contingenza.
Il restauratore, quello da cui prende il titolo il film, è Yakov Fideldman, proprietario di un negozio di mobili antichi, (più un rigattiere che un antiquario, però, si direbbe), la cui sopravvivenza si basa soprattutto sulle abilità del suo collega in affari nonchè confidente. Alla morte di questi sarà il figlio di Yakov, Noah, a prenderne il posto, con un’etica del lavoro del tutto diversa da quella del padre Yakov e del suo defunto collega, Max Malamud.
Il film si concentra su temi come il rapporto genitori-figli, ma anche su quello meno consueto del valore del lavoro artigianale e manuale rispetto a quello degli investimenti finanziari e ancora sulla capacità di saper vedere e cogliere un tesoro laddove meno ci si aspetta di trovarlo.
Il film di Madmony ha ottenuto il primo premio, vincendo su 12 film in gara; la giuria era presieduta dal regista ungherese Ivan Szabo.
Il produttore del film, Chaim Sharir, dopo la notizia della vittoria ha dichiarato: “produrre film israeliani è un lavoro pieno di continui ostacoli; i momenti, bellissimi, in cui ottieni un riconoscimento, sono fonte di rara compensazione; quando poi qualcuno altro, oltre a te, pensa che ‘qualità’ non sia una brutta parola, non ti senti nemmeno più solo”.