di Roberto Zadik
Già dal titolo “Eden-quando tutto il mondo era giovane” la nuova mostra della pittrice e artista ebrea milanese Barbara Nahmad si preannuncia molto interessante e profondamente ebraica. Dopo il grande successo registrato a Tel Aviv, ora l’esposizione arriva in Italia e più precisamente a Como dove verrà esposta allo Spazio Natta, via Natta 18, dal’11 giugno all’8 luglio.
L’iniziativa, aperta da martedì a venerdì dalle 12 alle 18.30 e nel week end fino alle 19.30 e patrocinata da vari enti come Comune di Como, Regione Lombardia e Ufficio del Turismo israeliano e l’Ambasciata israeliana di Roma e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, sarà itinerante e interattiva e dalla Lombardia si sposterà in altri luoghi e città d’Europa.
Ma cosa rappresenta l’esposizione e su cosa si concentra? Essa si focalizza sulle origini di Israele, attraverso in poche ma intensissime opere di grandi dimensioni esposte in un allestimento decisamente inconsuete. Oltre ai quadri alla mostra sarà presente anche un catalogo di immagini realizzato da Martina Corgnati e dall’Ambasciatore israeliano Avi Pazner.
I lavori della Nahmad, infatti, non saranno appesi a qualche parete, ma appoggiati a dei sostegni in legno grezzo, utilizzati dagli artisti per quadri di grandi dimensioni. Approfondendo i temi della mostra, le tele rappresentano, in maniera sobria, schietta e nostalgica, la realtà storica e le origini dello Stato d’Israele. Il Paese viene descritto nei suoi primi anni, concentrandosi sul significato profondo di alcuni momenti in cui i pionieri e i sionisti, devastati dalle persecuzioni della Shoah in Europa emigrarono nella Terra Promessa in cerca della speranza e del futuro che all’epoca erano una incognita e sembravano un’utopia. La migrazione in Israele, le aliyot, la nascita dei primi kibbutzim e le emozioni e gli stati d’animo di vari soggetti sono protagonisti assoluti dell’iniziativa. Il titolo Eden fa sapere l’artista che si lega “al mondo dell’infanzia, in questo caso di una nazione, quando si può solo essere giovani”.
“È un mondo di speranze, di ideali” prosegue la Nahmad, una visione del futuro che supera le difficoltà contingenti. È uno sguardo che va oltre la realtà.” Riguardo alle immagini e ai soggetti selezionati, la pittrice molto brava a raffigurare volti e stati d’animo dei suo personaggi, dice “le immagini che scelgo provengono da libri e riviste che venivano spediti nelle comunità della Diaspora per incentivare l’Aliyah. “ A proposito dei suo lavori qui esposti, la pittrice rivela che “sono intrisi di uno spirito un po’ divulgativo, idealistico. È lo stesso sguardo un po’ aprioristico, per così dire “del cuore” che interviene in noi ebrei della Diaspora per valutare la storia e la politica di Israele”. Ritornando sul titolo dell’esposizione e sul suo collegamento con lo Stato ebraico, l’artista ha sottolineato: “per noi Israele è sempre un Eden, in cui si realizza l’uomo nuovo, l’ebreo nuovo, fuori dall’antisemitismo in Europa, dall’orrore della Shoah e dal senso di colpa. Nel frattempo, però Israele è diventato uno stato moderno con tutti i suoi pregi e difetti”.
La mostra che prima di arrivare in Italia, è stata esposta in Israele ha ricevuto numerosi elogi anche molto autorevoli e importanti. La scrittrice Lizzie Doron, ha fatto sapere la Nahmad, “è venuta a Tel Aviv all’inaugurazione e mi ha detto che tutti gli israeliani dovrebbero vedere questi quadri perché abbiamo dimenticato ciò che eravamo. Questa affermazione mi ha molto colpito”. L’artista ha inoltre raccontato che queste opere rappresentano una modifica stilistica e pittorica sostanziale rispetto al passato. “È stato necessario un cambio radicale della mia pittura. Infatti ho deciso di dare più spazio al vuoto, al non detto, al pudore e all’imperfezione, cioè a ciò che ancora è possibile raccontare”. Con sobrietà ed efficacia la pittrice, sempre attiva in Italia e all’estero ora arriva con questa nuova iniziativa e l’inaugurazione prevista il prossimo 11 giugno dalle 18 a Como allo Spazio Natta.