di Paolo Castellano
Nel pomeriggio del 2 maggio, nello stesso giorno della festa d’indipendenza israeliana, 22 paesi hanno approvato il testo UNESCO che disconosce la sovranità di Israele sulla città santa di Gerusalemme. L’Italia è stato uno dei 10 paesi che ha votato “no” alla risoluzione. Le restanti 23 nazioni invece hanno scelto la via dell’astensione.
Come riporta il Jerusalem Post, l’Italia è divenuto il primo stato europeo ad aver dichiarato nei giorni scorsi che avrebbe rigettato la risoluzione palestinese che nega la sovranità israeliana su Gerusalemme.
Gli israeliani e i palestinesi, tuttavia, hanno cercato il supporto degli 11 paesi membri dell’Unione europea presenti nella commissione UNESCO per rinforzare la loro credibilità a livello internazionale in vista del voto finale che avverrà nella sede centrale dell’UNESCO a Parigi.
È molto probabile che gli Stati Uniti di Trump si opporranno alla risoluzione rendendola nulla.
L’Italia, che nel 2016 si astenne durante la votazione di una risoluzione UNESCO antisraeliana, ha promesso a Israele che in futuro supporterà al 100% lo stato Ebraico. La posizione diplomatica è stata confermata dallo stesso ministro degli Esteri, Angelino Alfano, durante la visita di marzo in Israele.
Nell’ultima votazione l’Italia ha mantenuto la parola data. Alfano, in un colloquio telefonico con Benjamin Netanyahu, aveva rassicurato il premier israeliano confermando la decisione di votare contro la “risoluzione politicizzata su Gerusalemme”. «La nostra opinione è molto chiara – ha aggiunto Alfano – l’UNESCO non può essere luogo di un permanente litigio ideologico».
Durante l’annuale “Quiz biblico dei ragazzi” a Gerusalemme, il premier Netanyahu ha dichiarato: «Non c’è nessuna nazione al mondo rispetto al popolo ebraico che consideri Gerusalemme la città più sacra – Netanyahu ha poi aggiunto – l’UNESCO sta cercando di seppellire la verità, noi invece la faremo emergere e la confermeremo».
La posizione dell’Italia sembra non allinearsi alle direttive della Germania che ha consigliato ai paesi europei di astenersi o di appoggiare la risoluzione. L’anno scorso però lo stato tedesco fu una delle 5 nazioni che si opposero alla risoluzione antisraeliana.