di Nathan Greppi
Secondo un recente sondaggio un terzo della popolazione ungherese condivide alcune delle credenze antisemite più diffuse al mondo.
Secondo il sito European Jewish Press, il sondaggio è stato commissionato dalla Fondazione di Azione e Protezione (Tett es Vadelem Alapitvany in ungherese). Esso mostra come il livello di antisemitismo in Ungheria sia cresciuto negli ultimi anni, anche a causa dell’aumento della xenofobia in generale.
I ricercatori impegnati nel caso hanno raccolto informazioni sulle opinioni e credenze legate agli ebrei, la frequenza e la forza dei pregiudizi, e la percezione di tutto ciò che è legato agli ebrei.
Nata nel 2013, la Fondazione si occupa di monitorare l’antisemitismo in Ungheria analogamente all’Anti Defamation League negli Stati Uniti, ed è guidata da Daniel Bodnar, membro del Consiglio della Congregazione Ebraica Ungherese Unita, legata al movimento Chabad.
“La missione del TEV consiste nel osservare la situazione dei pregiudizi antisemiti in Ungheria anno dopo anno.” Ha dichiarato Bodnar. “Il nostro scopo è di avere una visione chiara di questo fenomeno attraverso ricerche pienamente oggettive, e non pensare ad esso basandoci su impressioni soggettive.”
Secondo le statistiche attualmente in Ungheria vivono circa 100.000 ebrei, di cui l’80% vive a Budapest, e costituiscono una delle comunità più numerose d’Europa. Negli anni il paese ha visto un enorme aumento del razzismo e della xenofobia, in parte dovuti all’enorme flusso di profughi siriani che devono attraversare il paese. Ciò è stato più volte sfruttato dall’attuale Primo Ministro Viktor Orban, che nei suoi discorsi ha più volte accusato i profughi di voler “islamizzare” l’Ungheria.
Forse è proprio per ricordare all’Ungheria i pericoli che l’antisemitismo porta con sé che l’anno scorso è stato prodotto Il figlio di Saul, film sulla Shoah che ha fatto vincere all’Ungheria l’Oscar.