Nella Budapest delle cronache degli ultimi mesi, dove gli episodi di intolleranza verso gli ebrei virano sempre più spesso in aperte manifestazioni di antisemitismo, l’ampia comunità ebraica ungherese non rinuncia alla sua annuale edizione del Jewish Summer Festival che da sedici anni si tiene ininterrottamente nella capitale ungherese.
Dal 25 agosto al 2 settembre infatti nei luoghi ebraici più significativi e simbolici della città, si attende l’arrivo di circa 100.000 visitatori per assistere ad uno degli eventi culturali ebraici tra i più noti e rinomati d’Europa, soprattutto per la vasta proposta musicale.
In programma infatti sono numerosi gli appuntamenti con artisti del kletzmer e del jazz, della world music e della musica classica; ma ci sono anche spettacoli teatrali, mostre d’arte e fotografiche, una fiera del libro, proiezioni di film (ci sarà anche una sezione tutta dedicata a Barbra Streisand) e naturalmente, immancabili, le degustazioni gastronomiche. Il tutto dislocato fra alcuni dei luoghi più suggestivi della città, fra cui le tre maggiori sinagoghe di Budapest – quella di Dohàny, il secondo tempio più grande al mondo; quella di Rumbach e quella di Frankel – e la Goldmark Hall, la sala da concerti ospitata nell’edificio del Talmud Tora della centrale Wesselényi utca.
Gli artisti che si esibiranno lungo i nove giorni del festival sono soprattutto ungheresi, ma ci sarà spazio per ospiti internazionali – il musicista marocchino Shlomo Bar, la cubana Elsa Valle, gli israeliani Ivri Lider e David D’or e il giovanissimo pianista Yoav Levanon.
Alla Galleria nazionale d’arte ungherese, si potrà visitare la mostra di artisti impressionisti, “Monet, Gauguin, Szinyei Merse e Rippl-Rónai” in cui viene proposta una rassegna di opere provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, dalla Galleria Nazionale e dal Museo d’arte di Budapest. La mostra rimarrà aperta fino al 13 ottobre.
Il Festival è stato inaugurato domenica 25 con un concerto della Budapest Kletmer Band presso la Grande sinagoga di Dohàny, con posti per 3000 persone. Alla cerimonia, insieme ai leader ebrei ungheresi, era presente una delegazione israeliana composta fra gli altri dal Vice Presidente della Knesset, Meir Sheetrit e dall’ambasciatore di Israele in Ungheria, Ilan Mor.
Il concerto di chiusura, “Women artists for children”, si terrà il 2 settembre, sempre alla grande sinagoga di Dohàny, e il ricavato sarà devoluto ad alcune associazioni benefiche per il sostegno ai bambini bisognosi, in particolare l’Ospedale per bambini Heim Pál e la Clinica per bambini di Tűzoltó Street. Un ulteriore sostegno sarà dato al King Matthias Movement, composto per lo più di di medici e operatori sanitari che prestano aiuto ai bambini in difficoltà.
Il programma del festival giorno per giorno, e i profili degli artisti ospiti, è consultabile sul sito http://zsidonyarifesztival.hu