di Roberto Zadik
Tante persone da vari quartieri della città, istituzioni e personalità dalla politica, alla cultura allo spettacolo e un clima di entusiasmo e cooperazione per l’inaugurazione del nuovo Giardino dei Giusti di tutto il mondo avvenuta in un affollato Parco Monte Stella domenica mattina. Discorsi, molto applaudito l’intervento iniziale della senatrice Liliana Segre che è stata la prima di una lunga serie di interventi momenti emozionanti come il taglio del nastro inaugurale e tante nuove idee e manifestazioni per questi mesi. Molto efficace il discorso del Ministro Franceschini che pur non essendo presente alla manifestazione ha inviato una comunicazione a sostegno di Gariwo e del suo impegno costante. Definendolo “un luogo di bellezza, armonia e meditazione”, Franceschini ha sottolineato che “varie iniziative permetteranno di costruire un clima di pace e tolleranza” annunciando che “presto visiterà il Giardino dei Giusti”. Presenti diversi personaggi politici alla manifestazione, dalla Regione al Comune di Milano, alla Comunità ebraica milanese. In ambito comunitario hanno partecipato alla cerimonia Giorgio Mortara dell’Ucei, il Rabbino Capo Rav Arbib e l’intrattenitore Gioele Dix. In tema di interventi, parole forti ma dai toni pacati la Segre ha sottolineato che “quando sento parlare di Giusti, da Yad Vashem a altri luoghi, io non posso non accostarli agli ingiusti che sono una quantità enormi nei miei ricordi”. “Quando parlo del passato riprendo sempre le parole di Primo Levi nelle prime pagine della Tregua nel descrivere la sofferenza indicibile dei lager”. Interrogandosi sul valore della testimonianza e dei Giusti e sul tema del dolore la Segre ha evidenziato che “i Giusti possono essere persone semplicissime e non per forza degli eroi a cui si dedica un premio o una via. Facevano una scelta e emergevano dalla massa degli indifferenti. Ho voluto davanti al Memoriale la parola indifferenza che ha colpito allora e oggi perché è molto più facile non scegliere di schierarsi ma voltare la faccia dall’altra parte e dire di non aver visto il bambino arrestato per lacolpa di essere nato”.” I Giusti “ ha aggiunto “sono pochi ma straordinari, hanno aperto le porte che erano chiuse per indifferenza, sono un dono che l’umanità ha ricevuto e accettare la felicità che ci siano stati e ci siano ancora oggi i giusti”. Successivamente sono intervenuti il Consigliere Comunale Lamberto Bertolè e l’assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici, Pierfrancesco Maran. “In questi anni ” ha detto Maran “ho scoperto un luogo potentissimo per ragazzi e per i giovani che scoprono che non devono rassegnarsi.” L’assessore ha ricordato che “quando i ragazzi si confrontano con le storie di Giusti scoprono che non sono nati Giusti ma hanno fatto un passo avanti invece di nascondersi”. Maran ha specificato come “Il Giardino dei Giusti sia rimasto un posto molto vivo che ha continuamente aggiornato il suo messaggio verso il futuro e le scelte che soprattutto le nuove generazioni sono chiamate a compiere.”
Da segnalare l’intervento del presidente di Gariwo che ha sottolineato che “esiste una zona grigia del Male ma anche del Bene e ogni volta è una scelta . Si può sempre scegliere se restare spettatori o aiutare gli altri. Questo giardino che ha creato 160 giardini, deve essere un po’ scomodo, deve far cambiare la testa alle persone, è un luogo di insegnanti e educatori per pensare con la propria testa.” Riflettendo sulla realtà di oggi, Nissim ha detto “finita una parentesi storica speranzosa e serena ora abbiamo razzismi, sovranismi, tanti segni del Male in questo mondo che dobbiamo combattere essendo antiretorici e andando controcorrente. Il Giusto non cerca la fama, ma di creare pratiche comuni di responsabilità, volevamo che questo Giardino diventasse un luogo della responsabilità e molto importante per Milano anche per turismo come il Duomo, la Scala e il Memoriale della Shoah”.Nissim ha messo in luce anche l’importanza di “ragionare collettivamente, salvandosi tutti assieme con solidarietà , dialogo e amore e per questo ho voluto qui tutti, dagli attori agli artisti, ai politici per lavorare collettivamente”.
Durante la mattina è intervenuto anche Giorgio Mortara esprimendo quanto “i Giusti siano importanti per il mondo e nella tradizione ebraica, nella Bibbia e nel Talmud. Questo luogo in 15 anni ha fatto un percorso incredibile diventando luogo di elaborazione di valori che sono alla base della sopravvivenza del mondo. In cinque anni abbiamo cercato di trasformare questo luogo, il Monte Stella in un luogo dove si potesse riflettere sui valori e deve essere vissuto al suo interno .” Lanciando una proposta al Comune, Mortara ha espresso il desiderio che venga creata, come al Parco Sempione, “una biblioteca per lo studio e la riflessione fondamentale con la situazione odierna”.