Il 24 gennaio alle ore 16.30 al Teatro alla Scala si terrà il concerto annuale organizzato dall’Anpi Provinciale di Milano e dalla Sezione Anpi del Teatro alla Scala, insieme all’Associazione Figli della Shoah, per il Giorno della memoria, che sarà dedicato a Vittore Veneziani, direttore del coro del Teatro milanese e compositore.
“L’antisemitismo, a distanza di 84 anni dalle famigerate leggi antiebraiche, è purtroppo ancora vivo e vegeto, e si manifesta con frequenza sempre più preoccupante in Europa e nel nostro Paese – spiega il presidente Roberto Cenati in una nota -. Siamo profondamente convinti che la Memoria, la conoscenza della storia e la cultura costituiscano gli antidoti più efficaci per contrastare questa pericolosa deriva. Abbiamo così pensato, in occasione del concerto per il Giorno della Memoria, tradizionale appuntamento promosso dalla Sezione Anpi del Teatro alla Scala e dall’Anpi Provinciale di Milano, che fosse doveroso omaggiare il maestro Vittore Veneziani, che oltre a essere stato un grande direttore di coro, fu anche compositore”.
Veneziani fu licenziato nel 1938 dal Teatro alla Scala in quanto ebreo. Quell’anno vennero revocati gli abbonamenti annuali ai sottoscrittori “appartenenti alla razza ebraica”. Pubblico, compositori, cantanti e orchestrali di religione ebraica erano banditi dal prestigioso Teatro italiano. A seguito di questi vergognosi provvedimenti il grande direttore d’orchestra Erich Kleiber rinunciò a dirigere il Fidelio di Ludwig van Beethoven, con queste parole: “Apprendo in questo momento che il Teatro alla Scala ha chiuso le sue porte ai vostri compatrioti israeliti. La musica è fatta per tutti, come il sole e l’aria. Là dove si nega a degli esseri umani questa fonte di consolazione così necessaria in questi tempi duri e questo soltanto perché essi appartengono a un’altra stirpe o a un’altra religione io non posso collaborare né come cristiano né come artista. Debbo di conseguenza pregarvi di considerare nullo il mio contratto, malgrado il piacere che avrei avuto di dirigere in questo magnifico teatro, che rammenta le più nobili tradizioni italiane.”
Nell’autunno del 1941, Veneziani accettò di diventare maestro del coro delle sinagoghe di Milano, Torino, Firenze e della scuola ebraica di via Eupili, dove insegnavano tanti professori liceali e universitari allontanati dalle scuole pubbliche. Fu il contrario di quello che auspicavano le autorità fasciste: la scuola diventò, grazie a questi eccezionali maestri, un’isola di alta cultura e di discussione. Nel 1944 Veneziani fuggì in Svizzera e là continuò a comporre, a insegnare musica, a sperare che l’Italia riconquistasse finalmente la libertà dopo il tragico periodo dell’oppressione nazifascista. La notizia che l’incubo era finito, che poteva rientrare, che Toscanini lo voleva di nuovo con sé, lo colse a Roveredo nei Grigioni.
Il programma di quest’anno prevede la straordinaria partecipazione del Coro del Teatro alla Scala, diretto dal maestro Alberto Malazzi, accompagnato da un quartetto d’archi composto da Andrea Pecolo e Stefano Dallera violini, Francesco Lattuada viola, Simone Groppo violoncello. Interventi di Roberto Cenati, Presidente Anpi Provinciale di Milano e Daniela Tedeschi, Presidente Associazione Figli della Shoah. Musiche di Mendelssohn, Puccini, Verdi.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.