di Redazione
Le note struggenti dei canti ebraici risuonano e commuovono sotto le volte gotiche del Duomo di Milano: è lo struggente Respondemos in lingua giudaico-spagnola, il judezmo o ladino, un’invocazione sefardita cantata dagli ebrei in fuga, all’indomani del Gherush Sefarad, la cacciata degli ebrei di Spagna nel 1492 decisa da Los Reyes Catolicos, Isabella e Ferdinando. “Rispondici, Respondemos, Dio di Abramo, tu che rispondi nell’ora di grazia, nell’ora dell’angoscia, rispondici Padre misericordioso…”: così canta la voce di Antonella Ruggiero, una delle voci più intense del panorama italiano, ospite d’onore del concerto, ricordando il dolore di chi affronta la persecuzione e l’esilio col cuore straziato. La vocalist ha poi intonato il Kinder Yorn, Anni d’Infanzia, composto in yiddish da Mordechai Gebirtig e adattato in italiano da Antonella Ruggiero. Gebirtig fu ucciso dai nazisti a Cracovia nel 1942 e fu un musicista autodidatta tra i più celebri della musica e poesia in lingua yiddish. Un programma musicale misto e coinvolgente, dal Kol Nidrei di Max Bruch all’Ave Maria di Charles Gounod…
Città capofila delle celebrazioni del 6 marzo 2019, il grande Concerto per l’Europa dei Giusti dell’Umanità ha aperto la settimana che culminerà il 14 marzo al Monte Stella con la cerimonia per onorare la memoria della figura di Simone Veil, primo presidente del Parlamento europeo, ebrea sopravvissuta ad Aushwitz, del pensatore ungherese Istvan Bibo, dell’attivista del Kenya Wangari Maathai e del mendico del Congo Denis Mukwege. Nati sotto impulso di Gariwo, gli oltre 100 Giardini dei Giusti nel mondo, si accenderanno di nuove luci nel corso della settimana.
«Milano come Gerusalemme, città dei Giusti tra le nazioni da cui si origina un moto di riconoscenza e riconoscimento verso chi ha saputo fare il Bene in tempi avversi e oscuri, battendosi contro le pulsioni genocidarie delle società in cui vivevano, esponendo se stessi e i propri cari, in prima persona, per salvare altre vite; in nome della propria coscienza e di una idea di umanità che si stava perdendo». Un concerto per la città, per onorare tutti coloro capaci di andare contro un mainstream oblioso e indifferente, quello della maggioranza della popolazione incurante dell’orrore che accade per le strade e nella porta accanto. Queste in estrema sintesi le parole inaugurali e di benvenuto di Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo organizzatore dell’evento, Vicepresidente della Foresta e del Giardino dei Giusti di Milano.
Milano città aperta, la Milano del diritto e della giusta accoglienza, Milano come autentica città internazionale, capace di rilanciare le sfide dell’Europa e dell’Italia: così ha aggiunto nel suo discorso di apertura Giuseppe Sala, sindaco di Milano e Presidente del Giardino dei Giusti di Milano. E anche l’intervento di Monsignor Mario Delpini, Acivescovo di Milano, ha messo l’accento sulla questione dei perseguitati e dei migranti, sul “grido del sangue di Abele” che va raccolto e ascoltato. Alla presenza di quasi 1500 di cittadini milanesi e autorità, il grande concerto si è concluso con una standing ovation per la performance magistrale della vocalist Antonella Ruggiero, per il virtuosismo dei maestri organisti del Duomo (Roberto Olzer, Emanuele Carlo Vianelli, Alessandro La Ciacera), per l’arpista Adriano Sangineto e per Gabriele Nissim patron dell’evento.
Il discorso di Gabriele Nissim all’evento
La giornata dei giusti è una giornata di grande speranza perché lancia un messaggio che tocca l’essenza fondamentale di ogni essere umano.
Ogni donna e ogni uomo che ha ricevuto il dono della vita può esercitare la sua libertà per compiere in ogni situazione un atto di umanità che può spingere il mondo in una buona direzione.
Non importa il luogo o il posto in cui si trova, non importa la professione che occupa. Anche la persona più umile e sconosciuta può fare dei piccoli gesti che possono cambiare il destino e la storia di tutto il pianeta.
Sono i miracoli quotidiani degli uomini comuni che possono incrinare le persecuzioni, le dittature che possono persino bloccare i genocidi.
Ogni uomo può anticipare il Bene per rendere il mondo più bello, più accogliente, più umano.
Il segreto del Bene è molto semplice: rende la nostra vita più bella e ricca. Il bene non è mai un sacrificio.
La giornata dei giusti è il giorno della gratitudine e quest’anno la dedichiamo alle donne e agli uomini che con il loro coraggio ci hanno permesso di abbattere i fascismi, i muri dell’Europa e ci hanno fatto conoscere una storia di pace e di vita democratica dopo i drammi delle trincee e delle due guerre mondiali. Non dire grazie a chi ci ha fatto del Bene è un peccato di omissione perché significa non solo dimenticare gli uomini che ci hanno permesso di vivere meglio e hanno salvato la dignità umana, ma anche significa lasciare soli ogni giorno gli uomini che con il loro esempio morale rischiano la loro esistenza e si prodigano per noi per salvare la bellezza della vita
Il nostro compito è quello di trasmettere le loro storie affinché possano diventare dei riferimenti morali per giovani e diventino così dei maestri che ci insegnano a vivere meglio. Io dico sempre che i giusti sono i nostri migliori amici che ci aiutano a orientarci nella migliore direzione quando dobbiamo fare delle scelte difficili.
La giornata dei giusti è un giorno che ci insegna a respingere l’odio e il disprezzo nella vita quotidiana, sui social e nella vita politica.
Molte volte si pensa che il male nella storia arrivi improvvisamente come un torrente in piena senza che noi possiamo fare nulla per arrestarlo. Invece il male avanza a piccoli passi, quasi senza che ce ne accorgiamo. Quando usiamo parole malate nei confronti dell’altro e cominciamo a vedere come nemici coloro che hanno differenti opinioni, hanno religioni diverse o sono appartenenti a nazioni diverse creiamo i presupposti per la nascita dell’intolleranza nella società che può portare a nuove persecuzioni e a conflitti pericolosi.
Ecco perché tutti noi siamo chiamati a vigilare sull’uso improprio del nostro linguaggio nella vita pubblica e privata. Tutti noi abbiamo la possibilità con la nostra gentilezza e con il gusto del dialogo e dell’accoglienza di prevenire la deriva della nostra civiltà.
La giornata dei giusti è un giorno importante per l’Europa perché ci richiama ai valori fondanti della nostra identità nel momento in cui riappaiono nazionalismi che cercano di contrapporre le nazioni. Oggi ricordiamo i giusti dell’Europa come la francese Simon Veil prima presidente donna del parlamento di Bruxelles che fu consapevole che la risposta agli orrori di Auschwitz fosse la costruzione dell’Europa o come l’ungherese Itsvan Bibo che presiedette da solo il parlamento di Budapest nel 1956 dopo l’invasione sovietica.
Se vogliamo che la comunità europea costruisca nuovi orizzonti abbiamo bisogno di ritrovare donne e uomini come il giovane giornalista Antonio Megalizzi morto in un attentato a Strasburgo che si dedichi anima e corpo alla difesa e alla valorizzazione degli ideali europei. Siamo italiani migliori soltanto se diventiamo costruttori dell’Europa di domani. Quanto abbiamo ricevuto dai padri fondatori dell’Europa dobbiamo saperlo trasmettere ai nostri figli.
La giornata dei giusti dell’umanità è un giorno importante per l’Italia perché il nostro paese è riconosciuto da tutte le nazioni come il paese che trasmette al mondo l’idea della bellezza, l’idea della creatività, la ricchezza della nostra arte ed architettura.
Accanto a tutto questo ci sono i grandi valori della nostra generosità e della solidarietà che tutti ci riconoscono. Non è un caso che siamo diventati in tutto il mondo i messaggeri dell’idea del bene e dei giusti prendendo come esempio l’opera di Moshe Bejski e il memoriale di Yad Vashem. Italia ed Israele sono oggi i due paesi all’avanguardia che trasmettono l’idea dei giusti in tutto il mondo.
In nome della memoria dei giusti si possiamo cementare i legami tra i due paesi e lottare così in sintonia contro l’antisemitismo ed ogni nuovo crimine contro l’umanità.
La giornata dei giusti è un giorno importante per Milano perché la nostra città è diventata la capitale morale del grande movimento dei giardini dei giusti.
Il giardino dei giusti di tutto di Milano è diventato il punto di riferimento per centinaia di iniziative che si svolgono in tutta Italia. È un grandissimo onore che il Duomo di Milano e il suo grande arcivescovo Delpini ci hanno dato questa grande occasione per trasmettere con il concerto di oggi un grande messaggio morale in tutto il mondo.
Le parole di pace oggi pronunciate assieme alla musica degli organisti e alla voce di Antonella Ruggiero ci permettono di continuare ad avere una grande fede nel futuro dell’umanità.
C’è una guglia del Duomo a cui mio padre tiene molto. Lo vorrei ricordare perché ha appena compiuto cento anni e mi ha insegnato il gusto della libertà e della responsabilità.
Sono stato fortunato ad avere un padre che fu uno dei primi ad avvertire il pericolo del nazismo e a combattere per la libertà. Egli mi ha insegnato ad avere coraggio e determinazione e oggi lo vorrei ringraziare.