“Oggi siamo tutti famigliari di Ehud Goldwasser ed Eldad Regev”

Israele

“Vedo e sento ciò che avviene sui due versanti della barricata – ha detto mercoledì sera il presidente d’Israele Shimon Peres – In Libano vi sono celebrazioni di vittoria, capi di stato e capi di Hezbollah che danzano e ballano per dare il benvenuto a Samir Kuntar, l’assassino che col calcio del suo fucile sfondò la testa di Einat, che aveva quattro anni, dopo aver sparato a sangue freddo a suo padre. Dall’altra parte, Israele: una nazione in lacrime. Israele è giusta, e giustizia è il vero nome della vittoria. Noi chineremo il capo in memoria dei nostri eroi caduti. Ma andremo avanti a testa alta, come una nazione che tiene fede ai valori più cari, alla posizione più morale”.
“Oggi – ha continuato Peres – noi israeliani siamo tutti famigliari di Ehud Goldwasser ed Eldad Regev. Abbiamo pagato un prezzo dolorosissimo per riportare a casa Ehud ed Eldad, affinché avessero il riposo del guerriero nella loro casa, con noi, con ognuno di noi: i caduti e i vivi. Oggi si può vedere dove sta il dolore, e dove si esulta. Ma se ci si domanda dove sia veramente la suprema vittoria morale e dove la più abietta sconfitta umana, basta guardare alla grandiosa accoglienza riservata a uno spregevole assassino senza eguali, e guardare alla luce delle candele accese in memoria dei nostri cari, e la risposta è chiarissima. Il Libano dovrà vergognarsi di questo giorno, di quel tipo di vergogna che è necessaria per esistere degnamente”.

(Da: Ha’aretz, YnetNews, 16.07.08)