di Roberto Zadik
Israele, dopo tre mesi di guerra ora le autorità pubblicano i nomi dei cinquecentoventinove soldati morti finora e dei sessanta ufficiali uccisi negli scontri coi terroristi di Hamas
Da quel terribile 7 ottobre, Israele sta attraversando uno dei suoi momenti più duri di sempre e, per la prima volta, l’esercito israeliano ha pubblicato la lista dei nomi degli oltre cinquecento soldati morti nella Guerra a Gaza e dei sessanta ufficiali di polizia uccisi negli scontri coi terroristi di Hamas.
Un bilancio decisamente pesante, specie si si considerano le dimensioni assai ridotte del Paese e l’età decisamente prematura dei caduti, quasi tutti sotto i cinquant’anni.
A fornire l’elenco completo delle vittime, le forze di Difesa Israeliane dell’IDF in un articolo pubblicato recentemente sul Times of Israel e firmato da Emanuel Fabian. Uccisi nelle situazioni più disparate, primi fra tutti i sanguinosi scontri sul confine della Striscia di Gaza con oltre centonovantatre morti durante l’offensiva terrestre quando le truppe militari sono penetrate nel territorio e nei nascondigli dei miliziani di Hamas.
Nell’elenco compaiono, oltre ai militari anche gli ufficiali di polizia, circa cinquantasette uccisi negli scontri sempre al confine con Gaza, un ufficiale ucciso in un attentato a Gerusalemme e due colleghi periti nei combattimenti nella zona del West Bank. Stando alle stime complessive del Times of Israel e dell’Idf, circa milleduecento persone sarebbero decedute in un solo giorno che nessuno potrà mai dimenticare, quel 7 ottobre, quando i terroristi si sono infiltrati in kibbutz e villaggi, compiendo ogni tipo di efferatezze, scatenandosi contro e civili nelle loro case e contro le postazioni militari, colpendo chiunque capitasse a tiro lungo le strade, mentre da Gaza partivano migliaia di missili a lunga gittata.
Per non parlare dei rapimenti di duecentoquaranta civili e soldati trascinati a forza a Gaza, dei soldati e dei riservisti che sono stati uccisi negli attacchi messi a segno dagli Hezbollah e dalle spietate milizie della Jihad al confine col Libano. Il dettagliato elenco comprende anche i soldati uccisi accidentalmente dal cosiddetto “fuoco amico” e una serie di militari morti in incidenti collegati ai combattimenti.
Successivamente l’articolo è passato alla compilazione dei nomi, accompagnati dalle età e da una succinta biografia. Fra i soldati morti ci sono giovani colonnelli come Jonathan Steinberg, quarantaduenne e comandante delle Brigate Nahal ucciso la mattina del 7 ottobre dai terroristi, il colonnello Roy Levy, quarantaquattro anni, a capo dell’Unità detta “Fantasma” del gruppo Shavei Tzion, ucciso assieme al suo esercito nel Kibbutz di Re’im mentre come ha specificato la nota dell’esercito “guidava coraggiosamente la sua squadra cercando di salvare i cittadini assaliti nelle loro case dai terroristi. Negli scontri sono morti anche dieci terroristi”.
Nel lungo e doloroso elenco vari soldati morti per difendere Kibbutzim e aree densamente popolate, come il Colonnello Asaf Hamami, che a soli quarantun anni è stato ucciso nel Kibbutz di Nirim e il suo corpo preso da Hamas e ritrovato nella Striscia di Gaza. Fra i militari più giovani, ventenni come il Maggiore Roei Meldasi, ucciso a soli ventitré anni e comandante del tredicesimo Battaglione della Brigata Golani, il suo collega e coetaneo Moshe Avram Bar On comandante della stessa Brigata. Poco più che ventenni sono morti anche vari Capitani dell’esercito, come il ventiduenne Beni Wais di Haifa comandante della Brigata Armored e il suo coetaneo Oshri Moshe Butzhak comandante della Brigata Nahal.
Molto diversificati per età, dai venti ai cinquanta, con alcuni riservisti sessantenni; per grado militare, dai Colonnelli ai Sergenti ai Capitani.
Si tratta di un bilancio molto pesante e ancora provvisorio di questo lungo e difficile conflitto che si sta consumando con Hamas e non solo. L’articolo ha pubblicato i nomi degli ufficiali di polizia che, come ha specificato l’esercito, “hanno resistito come i soldati con fermezza nella battaglia contro il nemico”. Fra questi i Comandante Yitzhak Buzukashvili della stazione di Segev Shalom, il Comandante Jayar Davidov della stazione di Rahat e il Sovrintendente Moshe El Shlomo ufficiale dell’unità antiterrorismo Yamam.
Foto in alto: In memoria (IDF – Wikicommons)
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