Accordi di pace al collasso. Fioccano le accuse reciproche

Israele

Congelati, collassati, bloccati: questo lo stato degli accordi di pace fra israeliani e palestinesi ad oggi dopo l‘accordo siglato fra Hamas e Al Fatah per la creazione di un governo unitario. “Se c’è Hamas al governo, non ci sarà nessun accordo” aveva dichiarato il premier Nerhanyahu, seguito dal ministro degli Esteri Liebermann.

Finito, anche se solo da pochi giorni, il tempo delle dichiarazioni, ora è quello delle accuse reciproche: alla riunione dell’Onu  sulla sicurezza in medio oriente entrambi le parti sono sono accusate reciprocamente di essere responsabili della fine delle trattative.

Intanto gli Usa – la terza forza protagonista di questa delicata vicenda dei negoziati  da ormai nove mesi – pensano alla giusta strategia da adottare. Secondo quanto dichiarato dai suoi collaboratori, John Kerry non ha affatto rinunciato a continuare a lavorare sugli accordi di pace. Anzi, nel prossimo futuro le due parti saranno richiamate a incontrarsi per discutere della soluzione dei due Stati.

Sarebbe insomma una “pazienza strategica” quella che Kerry avrebbe messo ora in atto. Resta solo da capire se le due parti in questione saranno disposte a riprendere le trattative da dove si erano interrotte.