“Al-Jazeera network di odio e violenza contro Israele”

Israele

di Paolo Castellano

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha criticato aspramente il network televisivo Al-Jazeera e lo scorso 26 luglio ha dichiarato che vorrebbe tenerlo lontano da Israele.

«Il network di Al-Jazeera ha incitato alla violenza riguardo alle proteste del Monte del Tempio. Ho cercato diverse volte  una via legale  per far chiudere la redazione di Al-Jazeera a Gerusalemme. Se non è stato fatto è per cavillo della nostra giurisprudenza, lavorerò per promulgare le leggi necessarie per allontanare Al-Jazeera da Israele», ha dichiarato Netanyahu.

Il quotidiano Yediot Aharonot ha rivelato che Netanyahu sta considerando di chiudere gli uffici di Al-Jazeera in Israele, e che l’ufficio stampa del governo, il ministro degli Esteri, e altri vertici della Difesa hanno incominciato a lavorare sul problema.

Come riporta Israel National News, il ministro della difesa, Avigdor Liberman, in un secondo momento ha ribadito l’intenzione di Netanyahu: «Non c’è ragione che Al-Jazeera continui a trasmettere da Israele. Non è un media ma propaganda in stile Unione Sovietica e Germania nazista», ha detto. Poi ha aggiunto: «Tutta l’informazione su Israele è sbilanciata e ostile, mentre il canale non dice mai nulla sull’Iran».

La maggior parte dei 34 dipendenti della rete in Israele sono arabi israeliani il cui licenziamento porterà probabilmente a una petizione alla Corte Suprema di Giustizia.

L’editore qatariota di Al-Jazeera è stato accusato di supportare l’organizzazione politica dei Fratelli Musulmani. L’Egitto inoltre ritiene che Al-Jazeera e la sua sede egiziana, Al-Jazeera Mubasher Misr, stiano cercando di creare instabilità nel paese alimentando una pericolosa frattura nel tessuto sociale musulmano egiziano. La stazione televisiva nega ogni coinvolgimento affermando che riguardo ai fatti del Monte del Tempio abbia solo esercitato il diritto di cronaca dando voce alle proteste di Gerusalemme. Al-Jazeera ha circa 80 sedi in tutto il mondo e trasmette in diverse lingue.

L’Arabia Saudita e la Giordania hanno recentemente vietato le trasmissioni del network all’interno dei loro confini come parte di un’ampia campagna regionale contro le politiche del Qatar.