di Redazione
Mentre Israele e Hamas si avvicinano a un accordo per la liberazione degli ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi e di un cessate il fuoco, l’esercito ha rivelato che almeno 30 dei prigionieri ancora detenuti a Gaza, più di un quinto degli ostaggi, sono stati confermati morti. È quanto emerso all’inizio di questa settimana da una valutazione interna dell’esercito israeliano riportata dal New York Times, secondo il quale almeno 30 dei restanti 136 ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre sono stati uccisi. L’Intelligence israeliana ha inoltre valutato informazioni non confermate secondo cui almeno altri 20 ostaggi potrebbero essere stati uccisi.
Questa notizia rischia di intensificare la controversia in Israele riguardo alla politica del Governo riguardo agli ostaggi a Gaza. Il Jerusalem Post ha precisato che il Forum sugli ostaggi e le famiglie scomparse ha dichiarato dopo la pubblicazione del rapporto che il numero ufficiale fornito loro è che 31 dei 136 ostaggi sono stati confermati uccisi.
Più di 240 ostaggi sono stati rapiti da Hamas durante il massacro del 7 ottobre. A novembre, come parte di un accordo di cessate il fuoco, sono stati rilasciati poco più di 100 ostaggi, tra cui 81 israeliani.
Procede l’identificazione di corpi
La radio KAN Reshet Bet ha riportato venerdì che più di 350 corpi sono stati trasferiti dalla Striscia di Gaza a Israele sin dall’inizio del conflitto, per essere sottoposti a verifica al fine di determinare se fossero i resti di ostaggi israeliani.
I corpi, come scrive The Jerusalem Post, sono stati trasportati al Centro Nazionale di Medicina Legale di Abu Kabir in Israele. L’IDF ha dichiarato all’inizio della guerra di aver recuperato i corpi dalla Striscia di Gaza nel tentativo di ritrovare quelli degli ostaggi. Coloro che non sono stati identificati come ostaggi sono stati restituiti a Gaza.
«Il processo di identificazione degli ostaggi, condotto in un luogo sicuro e alternativo, garantisce condizioni professionali ottimali e rispetto per il defunto – ha dichiarato l’IDF -. I corpi identificati come non appartenenti agli ostaggi vengono restituiti con dignità e rispetto». Non è tuttavia chiaro se tra i corpi riesumati siano stati trovati ostaggi. L’IDF non ha commentato immediatamente il rapporto, né ha commentato rapporti simili in passato.
(Foto: immagini e cartelli per la liberazione degli ostaggi davanti alla base militare di Kirya. Fonte: Wikimedia Commons. Autore: Yossipik)