di Paolo Castellano
Carlo Ancelotti è volato a Gerusalemme per un’iniziativa benefica. Il celebre tecnico italiano, che ha allenato importatissimi club calcistici a livello internazionale (Milan, Chelsea, Bayern Monaco e Real Madrid), darà lezioni di calcio ad alcuni ragazzini per promuovere la coesistenza tra diverse etnie e culture.
La sua partenza è avvenuta solo pochi giorni dopo essere stato licenziato dal Bayern Monaco. Il 2 ottobre, sollecitato dalle domande dei giornalisti sulle sue dimissioni dal campionato tedesco, Ancelotti ha detto di “sentirsi bene”.
Come riporta il The Times of Israel, Ancelotti si occuperà quindi di un gruppo di giovani musulmani, cristiani, ed ebrei per un progetto intitolato “Assist per la pace”, un progetto che offre l’accesso a un centro sportivo nella città vecchia per i ragazzi di tutte le religioni ed etnie. «Il calcio è un’occasione di crescita personale – ha spiegato Ancelotti – Sono felice di portare i valori dello sport con un messaggio di speranza».
Il Bayern ha licenziato Ancelotti come allenatore il 28 settembre, dopo aver perso per 3-0 con il Paris Saint-Germain, una sconfitta mal digerita dalla dirigenza tedesca nel prestigioso torneo di Champions League. Ma Ancelotti era già in bilico dopo l’eliminazione ai quarti della Champions League della passata stagione.
A Gerusalemme, il gruppo di ragazzini potrà allenarsi al “Jerusalem sports playground” realizzato dal progetto “Assist for peace” nel quartiere armeno con il supporto del locale Patriarcato. Il campo sportivo, inaugurato nel settembre del 2016, è stato supportato da importanti sportivi di diverse discipline. Ancelotti è stato una delle prime personalità del mondo del pallone ad aderire al progetto. Tra i calciatori coinvolti nell’iniziativa, ricordiamo Javier Zanetti, Gianluigi Buffon e Luca Toni.
“Assist for peace” è solo una delle numerose iniziative israeliane per stimolare la coesistenza e superare gli ostacoli al dialogo tra gruppi diversi per cultura e religione. Per esempio nel 2016 è stata organizzata a Gerusalemme una maratona con 40 corridori arabi ed ebrei chiamata Runners without borders. Quest’ultima iniziativa era stata fondata da due giovani studenti.