di Redazione
Lunedì 22 luglio l’esercito israeliano ha informato le famiglie degli ostaggi Alex Dancyg e Yagev Buchshtab che, secondo le loro informazioni, i due uomini non sono più in vita. Secondo le informazioni israeliane, i due ostaggi, rapiti il 7 ottobre, sono morti a Khan Younès diversi mesi fa. Tsahal sta esaminando la possibilità che siano stati vittime di un’operazione militare israeliana.
Lo scorso marzo, Hamas ha diffuso un video in cui affermava che Buchshtab era morto per malnutrizione durante la prigionia.
Alex Dancyg, rapito dal Kibbutz Nir Oz, avrebbe compiuto ieri 76 anni. Storico di fama, da molti anni teneva conferenze allo Yad Vashem. Il giorno prima dell’annuncio, Yuval, figlio di Dancyg, ha condiviso un messaggio su Instagram ricordando il compleanno del padre, i momenti condivisi e la speranza di un ritorno. Ha espresso la sua determinazione a continuare gli sforzi per riportarlo indietro.
Yagev Buchshtab, 35 anni, è stato catturato nel kibbutz Nirim insieme alla moglie Rimon, che è stata rilasciata dopo 53 giorni in base a un accordo di tregua. Rimon era famosa per aver rifiutato esplicitamente la mano del terrorista di Hamas che voleva aiutarla a camminare davanti alle telecamere il giorno del suo rilascio. A marzo, in occasione del loro anniversario di matrimonio, Rimon ha condiviso un messaggio su Facebook in cui esprimeva la sua attesa e la sua speranza, promettendo di “non arrendersi”.
“La devastante notizia di questa mattina sulla loro morte ci ricorda ancora una volta l’urgenza di riportare a casa gli ostaggi, che si trovano in pericolo di vita in ogni momento nell’inferno di Hamas – si legge in un comunicato del Forum delle familie degli ostaggi -. Yagev e Alex sono stati catturati vivi e avrebbero dovuto tornare vivi alle loro famiglie e al loro Paese.
La loro morte in prigionia è un tragico riflesso delle conseguenze del ritardo nei negoziati. Ribadiamo la nostra richiesta al governo israeliano e al suo leader: Approvare immediatamente l’accordo e riportare tutti i 120 ostaggi – i vivi per la riabilitazione e gli uccisi per una degna sepoltura in patria. Il tempo per gli ostaggi continua a scorrere ogni settimana che passa.