Giovedì 7 aprile in prima serata due attentatori hanno sparato sulle persone che affollavano un bar in Rechov Dizengoff, zona centralissima e molto frequentata nella città di Tel Aviv.
Secondo quanto ricostruito fino a ora dalla polizia, gli attentatori sarebbero due: uno è stato neutralizzato dalla forze di polizia, mentre l’altro è in un primo momento riuscito a fuggire ma è stato ucciso nella notte dopo una massiccia caccia all’uomo e uno scontro a fuoco.
I servizi di Pronto soccorso parlano di feriti: almeno 10, di cui tre sono in gravi condizioni, ma il bilancio è ancora provvisorio e le ricerche dei responsabili in corso.
La polizia sta ancora setacciando la zona e per questo la popolazione è stata invitata a non uscire per non intralciare le ricerche.
L’attacco a Tel Aviv è l’ultimo di una serie che da dieci giorni sta colpendo la cittadinanza israeliana con diverse vittime: il primo è stato a Hadera, il secondo a Beer Sheva e il terzo a Bené Berak, un sobborgo di Tel Aviv.
“Un sanguinoso attentato nel cuore di Tel Aviv e non è un caso che si sia colpito il giovedì sera, prima di Shabbat momento in cui i locali sono pieni di giovani ragazzi. Chi conosce Tel Aviv sa che è un esempio di pluralismo che funziona ed è quel modello democratico che vogliono colpire i terroristi in Israele. Il bilancio è di decine di feriti, alcuni molto gravi e due morti. È il quarto attentato nel giro di due settimane dopo quello di Beer Sheva, Hadera, e Bnei Brak.
Ancora una volta in pochi giorni – dichiarano il Presidente Walker Meghnagi e il Consiglio della Comunità Ebraica di Milano – ci troviamo con grande preoccupazione e tristezza ad esprimere la nostra vicinanza alle vittime uccise in questo ultimo attentato terroristico di un estremista palestinese che senza scrupoli ha sparato su civili inermi.
La politica non giri le spalle ma condanni con fermezza questa escalation di terrorismo che mina le fondamenta dei nostri stessi valori, così come le odiose manifestazioni di giubilo a cui si assiste ogni qual volta lo Stato Ebraico e solo lo Stato Ebraico, viene colpito da terroristi senza giustificazioni”.
(Foto: The Times of Israel, United hatzalah)