Cronaca di guerra al giorno 38:  aggiornamenti su Israele, Hamas e tensioni internazionali

Israele

di Redazione
Il  Jewish Chronicle, nei suoi report quotidiani per i  lettori – così come The Times of Israel, Haaretz e altre testate israeliane – sintetizza gli sviluppi in corso ad oggi, 38esimo giorno dall’inizio della guerra, offrendo una panoramica che mette in luce la complessità e l’evoluzione della situazione. Israele è impegnato nel confronto con Hamas, ma contemporaneamente deve affrontare le critiche internazionali, oltre all’escalation delle tensioni in Libano e in Francia. L’obiettivo di questa visione d’insieme è fornire un quadro completo della situazione attuale.

Giorno 38, lunedì 13 novembre

Forze israeliane si stanno avvicinando al quartier generale di Hamas sotto l’ospedale Al Shifa a Gaza. Numerose personalità internazionali, tra cui il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, hanno condannato il modo in cui Israele si sta avvicinando all’ospedale. Egli ha affermato che il mondo «non può restare in silenzio» di fronte a ospedali trasformati in scenari di morte, distruzione e disperazione. Israele sostiene di non avere alternative efficaci per colpire Hamas senza raggiungere il suo rifugio, che afferma essere stato cinicamente costruito sotto un ospedale, mettendo personale e pazienti in posizione di scudi umani.

Gerusalemme ritiene che Hamas potrebbe essere affrontato a Shifa senza costi civili esortando i pazienti a lasciare e offerto di evacuare i neonati; affermando inoltre, tra le segnalazioni, che la mancanza di energia nell’ospedale sta gravemente danneggiando i pazienti. Israele conferma di aver offerto carburante per i generatori, ma Hamas ne ha impedito l’accettazione.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha offerto carburante e le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno successivamente fornito dettagli, affermando di aver cercato di consegnare 300 litri per «urgenze mediche». L’esercito ha reso pubblica una telefonata tra un ufficiale dell’IDF e un alto funzionario della Sanità di Gaza che coordinava il trasferimento del carburante, durante la quale sembravano essere d’accordo. Una successiva chiamata ha rivelato un «problema», ossia quando Yousef Abu-Al Rish, vice ministro della Sanità di Gaza sotto Hamas, ha vietato all’ospedale di accettare il carburante. Il destino finale del carburante rimane incerto.

IDF ha diffuso registrazioni di chiamate tra un alto ufficiale e il personale dell’ospedale, dando istruzioni per una evacuazione sicura nella parte meridionale della Striscia. L’ufficiale ha dichiarato: «Chiunque desideri spostarsi dall’ospedale e in direzione dell’ospedale, Al-Wehda Street, a est dell’ospedale, il percorso è aperto. Non ci sono forze israeliane sul lato orientale dell’ospedale».

Soldati israeliani hanno trovato una copia di Mein Kampf vicino a un tunnel a Gaza. Il presidente Isaac Herzog ha dichiarato in un’intervista alla BBC che la scoperta è avvenuta in un laboratorio di esplosivi in ​​una casa civile nel nord della Striscia. Il libro, con annotazioni, evidenzia la dedizione del terrorista all’ideologia di odio di Hitler nei confronti degli ebrei. Il presidente Herzog, esprimendo la gravità della scoperta, ha dichiarato: «Questa è la vera guerra che stiamo affrontando». Nell’intervista si è anche affrontata la manipolazione delle informazioni da parte di Hamas e la delicata coordinazione necessaria per mirare alle basi terroristiche sotto le infrastrutture civili».

Sul terreno a Gaza, due soldati israeliani sono stati uccisi ieri durante i combattimenti nella parte settentrionale del territorio. Si tratta di Isachar Natan, 28 anni, e Itay Shoham, 21 anni. Natan era un ufficiale nella Formazione Commando e Staff-Sgt, mentre il sergente Shoham era un soldato nella stessa unità. Il bilancio delle vittime per Israele nell’invasione terrestre è ora di 44.

Sul fronte settentrionale, missili anticarro di Hezbollah provenienti dal Libano hanno ferito almeno sei civili ieri, tra cui un uomo di 80 anni in condizioni critiche. Alcuni dei feriti erano dipendenti della Israel Electric Corporation che stavano riparando linee elettriche danneggiate da precedenti attacchi di Hezbollah. Le IDF hanno risposto colpendo la cellula di Hezbollah dietro l’attacco e vari siti di Hezbollah nel sud del Libano.

Netanyahu ha accennato ieri alla possibilità di un accordo per il rilascio di ostaggi con Hamas, anche se è rimasto piuttosto schivo sui dettagli, sottolineando la delicatezza delle negoziazioni in corso. In un’intervista a NBC News ieri, Netanyahu ha dichiarato: «Penso che meno ne parlo, più aumentano le possibilità che si concretizzi». Netanyahu ha indicato che la pressione militare potrebbe essere un elemento chiave per ottenere progressi: «È l’unica cosa che potrebbe portare a un accordo».

Più di 100.000 manifestanti in Francia contro il crescente antisemitismo

Guidati dai leader parlamentari, i manifestanti hanno marciato per esprimere solidarietà con gli ebrei del Paese e condannare gli atti antisemiti in aumento a seguito dell’attacco di Hamas contro Israele. Ci sono stati 1.240 atti antisemiti segnalati e 539 arresti in Francia dall’inizio della guerra.

Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron ha comunicato al presidente israeliano Isaac Herzog in una telefonata che non stava criticando Israele nei suoi commenti di venerdì. Macron aveva dichiarato che non c’era «alcuna giustificazione» per il presunto bombardamento di Israele su «questi bambini, queste signore, questi anziani», e i suoi commenti erano stati ampiamente interpretati come una critica nei confronti di Israele. Macron, nella chiamata, ha sottolineato il suo sostegno incondizionato al diritto di autodifesa di Israele e ha chiarito che i suoi commenti erano rivolti alla situazione umanitaria, esprimendo preoccupazione per i civili. Ha assicurato a Herzog di non avere l’intenzione di accusare Israele di voler danneggiare intenzionalmente civili innocenti nella campagna contro Hamas.