palestinesi protestano

L’Autorità Palestinese modifica la politica degli stipendi ai terroristi

Israele

di Paolo Castellano

Il riavvicinamento tra palestinesi e Stati Uniti passa per l’abolizione degli stipendi alle famiglie dei terroristi che hanno compiuto attacchi contro ebrei e israeliani. In questa direzione, il 20 novembre l’Autorità Palestinese ha detto che modificherà la politica della distribuzione di denaro ai detenuti palestinesi che hanno scontato la loro pena nelle carceri d’Israele.

Come riporta il The Times of Israelnegli ultimi anni Israele e gli Stati Uniti hanno combattuto e criticato la pratica degli stipendi ai terroristi palestinesi: gli emolumenti incoraggiano la violenza degli strati più deboli della società palestinese; più il reato è grave e più il terrorista viene premiato finanziariamente.

Nel 2018, gli USA hanno approvato il Taylor Force Act – una legge intitolata a un giovane americano che venne accoltellato a morte da un terrorista palestinese a Tel Aviv nel 2016 – che aveva decretato la sospensione degli aiuti americani all’Autorità Palestinese fin quando avesse pagato gli stipendi agli attentatori.

Secondo la legislazione statunitense si potranno finanziare i progetti palestinesi quando l’Autorità Palestinese rinuncerà alla politica pay for slayTuttavia, il governo americano non può rinunciare al Taylor Force Act per motivi di sicurezza nazionale.

Dunque, la leadership palestinese starebbe riformando il sistema dei compensi per dare un segnale di disponibilità al neopresidente americano Joe Biden, che attraverso la sua vice ha detto che invierà aiuti economici ai palestinesi. In queste settimane i detenuti palestinesi rilasciati raggiungeranno quota 7mila. L’Autorità Palestinese ha affermato che non intenderà mantenerli a casa senza far nulla, ma darà loro degli incarichi nei servizi di sicurezza e di amministrazione.

Quadri Abu Bakr, presidente della commissione per gli Affari dei detenuti dell’Autorità Palestinese, ha dichiarato: «Nessun altro riceverà ancora uno stipendio per essere uscito di prigione. I detenuti verranno impiegati in tutte le istituzioni civili: nei servizi di sicurezza, al Ministero dell’Interno, al Ministero del Lavoro e così via».