di Roberto Zadik
Una spirale di aggressioni, accoltellamenti, scontri contro civili disarmati e soldati che sembra non avere tregua. La tensione e la violenza proseguono ininterrottamente e in poche ore nella giornata di mercoledì 7 ottobre, in diverse zone dello Stato ebraico sono accaduti, secondo il sito “Times of Israel” una serie di gravi episodi. A Kiryat Gat nel sud del Paese un arabo ha lievemente ferito un soldato israeliano dell’Idf cercando di sfuggire alle forze di polizia dopo avergli sottratto la sua pistola d’ordinanza. Poi però è stato ucciso dai poliziotti che hanno trovato il militare dell’esercito colpito alla testa da un’arma da taglio, probabilmente si tratterebbe di un paio di forbici. Dopo aver afferrato l’arma del soldato ferito, l’aggressore, ha cercato di nascondersi nelle vicinanze di un’abitazione, dove però è stato accerchiato dalle macchine della polizia. Nonostante questo ha aperto il fuoco contro gli ufficiali delle forze dell’ordine anche se poi è stato freddato dagli agenti senza che nessuno di loro fosse colpito dall’uomo. Non si sa ancora quale sia l’identità dell’assalitore e se sia palestinese o cittadino arabo-israeliano.
Le violenze sono continuate a Gerusalemme, nella stessa giornata, quando una giovane donna palestinese ha ferito un israeliano di circa 38 anni che le ha sparato. E’ successo alla porta dei Leoni dove all’improvviso l’adolescente si è scagliata contro l’uomo che poi l’ha colpita alla schiena riducendola in condizioni critiche mentre l’uomo è rimasto leggermente ferito, secondo le ricostruzioni del corpo sanitario del Magen David Adom e delle forze dell’ordine giunte tempestivamente sul luogo dell’accaduto. Uno degli infermieri del Maghen David Adom, Aharon Adler, ha descritto quanto ha visto al suo arrivo. “Ho visto due pazienti davanti a me. Uno di loro era un uomo di circa 30 anni coperto di ferite nella parte superiore del corpo e perfettamente lucido e cosciente”. “Vicino a lui” ha continuato Adler “c’era una donna giovane ferita da colpi di pistola. Da quanto l’uomo ferito mi ha raccontato, la giovane l’ha accoltellato da dietro le spalle per due volte e così egli le ha sparato. La sua condizione sanitaria è decisamente peggiore”. I due successivamente sono stati caricati in ambulanza per ricevere cure mediche e trasportati all’ospedale Hadassah nel quartiere di Ein Kerem. L’attacco è successo nelle vicinanze del luogo dove sabato sera un palestinese aveva accoltellato due israeliani e la moglie di uno di loro era stata uccisa e suo figlio ferito. Causa scatenante di tutte queste violenze, secondo il sito “Times of Israel”, sarebbero le restrizioni imposte ai palestinesi nell’area vicino alla moschea di Al Aqsa e del Monte del Tempio che hanno modificato le restrizioni stabilite tempo fa, che impedirebbero agli ebrei di pregare in quell’area. Il governo israeliano ha respinto le accuse, stabilendo che non c’è nessun piano di modificare alcuna delle regole che separano ebrei e musulmani in quel luogo.
Ma gli attacchi non finiscono qui. Mercoledì mattina un donna israeliana è stata ferita dal lancio di alcune pietre da parte di un gruppo di palestinesi a Gerusalemme nella zona della Cisgiordania. La donna, 38 anni era alla guida della sua automobile quando un gruppo di palestinesi l’ha presa a sassate e ha cercato di farla uscire dal veicolo. Alcuni testimoni li presenti raccontano che è stata picchiata diverse volte riportando una serie di ferite mentre la macchina è stata notevolmente danneggiata. Diversi incidenti e aggressioni sono successi anche nei giorni passati. Martedì scorso la polizia a Gerusalemme ha ritrovato 15 bombe Molotov pronte per essere utilizzate arrestando sette palestinesi di Gerusalemme Est.