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Dopo giorni in cui la tregua è stata solo una chimera, in cui i razzi palestinesi hanno continuato a piovere su Israele – nonostante l’accettazione della tregua da parte
israeliana e il rifiuto di Hamas del progetto egiziano – giovedì 17 luglio Israele è ufficialmente entrata nella Striscia di Gaza.
Il bilancio dei combattimenti è sempre più grave. Almeno 24 palestinesi, di cui tre minorenni, sono stati uccisi dall’inizio dell’offensiva terrestre, portando a 265 il numero totale dei morti palestinesi nell’undicesimo giorno del conflitto. Mentre oggi, venerdì 18 luglio, è morto anche un soldato israeliano nella Striscia di Gaza, dopo che qualche giorno fa era stato ucciso un civile, volontario al valico di Erez.
L’escalation dopo le tregue fallite
L’ordine di invadere la Striscia è arrivato dopo il fallimento di una seconda tregua, grazie alla mediazione egiziana fra Israle e Hamas. Ma il testo della bozza, accettata da Israele, è stato rigettato da Mussa Abu Marzuk, membro del comitato politico di Gaza, che ha posto ulteriori condizioni e richieste innescando il corto circuito che ha portato all’intervento militare. Per questo, come riporta anche il Jerusalem Post, lo stesso Ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukri giovedì ha affermato all’agenzia egiziana menache “la responsabilità di quanto sta avvenendo è di Hamas. Se avesse accettato la proposta egiziana, avrebbe salvato le vite di almeno 50 palestinesi”.
Immediata la reazione beffarda di Hamas: “«Aspettavamo con ansia questa operazione di terra per impartire una lezione» agli israeliani, ha dichiarato un portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio militare dell’organizzazione. Proprio queste ultime, secondo quanto riportano i media, sarebbero impegnate da venerdì all’alba in uno scontro a fuoco con i soldati israeliani nella zona a nord di Beit Lahiya. «Gaza sarà la tomba per i soldati di occupazione», dichiara il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhr. Per il leader del gruppo, Khaled Meshaal, «in questo modo Israele vuole accaparrarsi tutto ciò che non ha ottenuto con gli attacchi aerei e navali».
Obiettivo dell’avanzamento via terra delle truppe israeliane è l’individuazione e la repressione dei tunnel, solo nella notte fra giovedì e venerdì sono stati colpiti 100 “siti del terrore”, 9 tunnel e oltre 20 lanciatori di razzi. In questo modo si impedisce ai terroristi di entrare in territorio israeliano come, ad esempio, stavano cercando di fare 13 terroristi armati vicino al Kibbutz Sufa, nella regione di Eshkol, individuati e uccisi dall’esrecito israeliano, e prima di loro altri vicino al Kibbutz Zikim e Keren Shalom.
«La nuova fase – ha spiegato il premier Nethanyahu – segue dieci giorni di attacchi ad Israele via terra, via aria e mare». Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito 143 obiettivi nell’operazione di terra lanciata nella notte a Gaza . Le brigate Al-Qassem preannunciano una guerra «in ogni casa, strada e luogo di Gaza».
L’Unwra trova 20 missili in una scuola: “Violata la legge internazionale”
Infine, fa notizia la scoperta a Gaza, durante una regolare ispezione da parte dell’Unwra, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei palestinesi, di 20 missili nascosti in una scuola. Immediata la condanna: “L’Unwra condanna con forza il gruppo o i gruppi responsabili di avere messo i razzi in un edificio di questo tipo. Questa è una violazione flagrante dell’inviolabilità di questi edifici, secondo la legge internazionale. Questo incidente, il primo di questo tipo a Gaza, mette in pericolo i civili e mette a rischio la missione vitale dell’Unwra di assistere e proteggere i rifugiati palestinesi a Gaza”.