…e qualcuno parla di “misoginia militante”

Israele

di Avi Shalom

Qualche mese fa aveva destato scalpore in tutto il mondo la notizia della bimba di 8 anni, Naama Margulese, insultata per le vie di Beit Shemesh per via dell’abbigliamento ritenuto “immodesto” e “scostumato”. Dopo l’intervista rilasciata da Naama a Channel 2 Israel, la mobilitazione contro le prevaricazioni e le tendenze segregazioniste degli ultraortodossi di Beit Shemesh, è stata generale. Ora però di nuovo il sobborgo ultraortodosso a ovest di Gerusalemme, torna a far parlare di sè; e di nuovo al centro dell’attenzione sono le donne.
La modestia in pubblico può  giovare alle donne al momento della resurrezione dei morti, sostiene infatti un pamphlet teologico che sta destando reazioni di condanna anche fra gli stessi ebrei ortodossi israeliani. L’autore del discusso libello è un rabbino noto per le posizioni ritenute improntate – secondo i suoi critici – a “misoginia militante”. Negli ultimi anni rav Aharon Zvi Rumpler ha ordinato alle donne della sua congregazione (residenti per lo più a Gerusalemme e nella vicina città di Beit Shemesh) di coprirsi con il maggior numero possibile di scialli, allo scopo di dissimulare le forme del loro corpo. Adesso, in un dettagliato testo  morale, spiega meglio il proprio pensiero: “Il sudore femminile che impregna gli abiti della loro modestia diventa rugiada purificatrice (per le interessate) nel Giorno della Resurrezione”. Alle discepole il rabbino vieta senza mezzi termini profumi, belletti di vario genere, parrucche e monili. In pubblico dovranno solo sussurrare, affinchè la loro voce non venga udita da estranei. Per strada dovranno rasentare i muri (per non mischiarsi ai passanti) ed astenersi dal leccare “quei pezzetti di ghiaccio dolce, che passa col nome di gelato”.
La loro educazione dovrà essere contenuta a “livelli medi”: quanto basta per svolgere gli incarichi di  maestrine. Per mantenere la famiglia non potranno svolgere altre mansioni che non la sarta o la cuoca.  Gli insegnamenti del rabbino Rumpler sono tuttavia considerati eccessivi anche nei rioni più ortodossi di Gerusalemme: al punto che nei giorni scorsi davanti alla sua abitazione è stata organizzata una animata manifestazione di protesta.