di Ilaria Ester Ramazzotti
Il loro “obiettivo sarà quello di diffamare Israele durante il cinquantesimo anniversario della Guerra dei sei giorni”, il 2017, e di dipingerlo come Stato “di apartheid e nazione ingiusta”. Lo ha detto Corina Eichenberger-Walther, parlamentare svizzera e presidente di EAI, European Alliance for Israel, parlando a proposito di “una rete costituitasi a partire dalla metà dello scorso anno per pianificare una campagna” anti-israeliana “in tutta Europa e per finanziarla”. EAI ha per questo deciso di sviluppare una “campagna di amicizia” a favore dello Stato di Israele e della sua immagine e conoscenza. Riporta la notizia il Jerusalem Post del 3 novembre scorso.
Secondo Eichenberger-Walther, la citata rete anti-israeliana comprenderebbe non solo i sostenitori del BDS, il movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele, ma anche alcuni gruppi umanitari e vicini a chiese. La presidente ha inoltre aggiunto che EAI manca ancora dei fondi per la piena realizzazione della contro-campagna pro-israeliana, che sarà comunque lanciata in ventitré Paesi europei e sarà incentrata su una maggiore comprensione e conoscenza di Israele, per evidenziarne altresì le qualità positive nei settori legati a ricerca, scienza, ambiente, democrazia e sicurezza.
EAI è una organizzazione relativamente nuova, fondata nel maggio 2015, che associa circa 30 mila persone, prevalentemente non ebree, impegnatesi a dare solidarietà alle comunità ebraiche in Europa. Un corpo fondato da EAI è la Parliamentarian Alliance for Israel, che mira a riunire i parlamentari europei pro-Israele.
I membri svizzeri dell’associazione, riporta ancora il Jerusalem Post, sono stati a Tel Aviv all’inizio del mese di novembre per incontrare alcuni rappresentanti del Governo israeliano. Eichenberger-Walther ha comunicato che gli incontri sono stati fruttuosi e che la collaborazione con i suoi omologhi israeliani potrebbe far progredire la “campagna di amicizia” di EAI.