Beniamin Netanyahu e Benny Gantz

Gantz rifiuta la proposta di unione di Netanyahu. Incombe in Israele lo spauracchio di terze elezioni

Israele

di Redazione
La situazione di stallo emersa dalle elezioni israeliane del 17 settembre sembra rafforzarsi giorno dopo giorno, dopo la conferma della leggera vittoria di Kahol Lavan (Blu Bianco) di Benny Gantz sul Likud di Netanyahu (33 a 31) e dell’impossibilità per i due partiti di raggiungere la maggioranza di 61 seggi anche facendo coalizioni con i partiti affini.

‘Re Bibi’ ha dapprima siglato un accordo con i partiti religiosi che in un documento hanno scritto di essere d’accordo ad avere un governo con lui premier. Successivamente, però, Netanyahu ha proposto a Benny Gantz di creare un governo unito con lui e i suoi alleati per potere governare.

“Durante tutta la campagna ho chiesto un governo di destra, ma sfortunatamente i risultati delle elezioni mostrano che non è possibile”, ha dichiarato Netanyahu in una dichiarazione video. “Pertanto, non c’è altra scelta che formare un governo di unità ampia”. “Non possiamo e non c’è motivo di andare alle terze elezioni”, ha aggiunto. Netanyahu ha ripetuto l’appello più tardi giovedì in un memoriale per il defunto ex presidente Shimon Peres, dove lui e Gantz hanno stretto la mano al loro primo incontro pubblico dal voto di martedì.

Gantz: “Guiderò un governo di unità”

Dal canto suo, il leader di Kahol Lavan ha rifiutato la proposta di Netanyahu, dichiarando che gli israeliani hanno votato per un governo di unità, ha detto giovedì il leader blu e bianco Benny Gantz, aggiungendo che intende essere lui a raggiungere questo obiettivo come capo del partito che apparentemente ha il maggior numero di seggi nella prossima Knesset. “Dopo una campagna elettorale forzata contro i cittadini di Israele, il popolo è andato alle urne, ha votato e ha preso una decisione chiara: il popolo ha scelto l’unità, il popolo ha scelto Israele prima di tutto”, ha detto.

“Non faremo concessioni a nessuno. Condurrò i negoziati con responsabilità e giudizio al fine di ottenere il meglio per i cittadini di Israele nelle circostanze politiche che sono state create”, ha detto il leader blu e bianco.”Richiederà determinazione e rispetto dei nostri principi”, ha affermato. “Non ci saranno scorciatoie. Il governo che stabilisco deve essere efficace e capace di azioni e governance reali”.

Il presidente israeliano Reuven Rivlin

Rivlin cerca di evitare altre elezioni

La palla passa ora al presidente israeliano Reuven Rivlin, che da domenica inizierà due giorni di consultazioni per scegliere il candidato, fra i 120 parlamentari risultati eletti dal voto, che a suo avviso ha le possibilità più alte di creare una coalizione stabile. Domenica sera vedrà kahol Lavan, il Likud, la Lista (araba) congiunta, Shas e Israel beitenu. Lunedì mattina dovrebbero incontrare i rappresentanti di Yahadut HaTorà, Yamina, Labor-Gesher e l’Unione democratica.

Finite le consultazioni, il leader prescelto avrà 28 giorni per metter insieme una coalizione, e altri 14 giorni nel caso in cui fallisse nel primo lasso di tempo. Se anche dopo questa proroga il candidato non dovesse riuscire a ottenere la maggioranza alla Knesset, il presidente ha due possibilità: assegnare a un altro parlamentare il compito di costruire un governo, oppure chiamare nuove elezioni. Cosa, questa, mai successa nella storia dello Stato ebraico, che Rivlin si è impegnato a evitare.