di Sofia Tranchina
Venerdì 27 gennaio sera, a Gerusalemme, il terrorista Alqam Khayri ha sparato contro i civili a Neve Yaakov uccidendo sette persone.
Di seguito, i nomi delle vittime e il racconto dei momenti immediatamente precedenti al loro assassinio.
Asher Natan, il più giovane tra le vittime, era un ragazzino di 14 anni.
Era uscito di casa per incontrare alcuni amici dopo il pasto di Shabbat. Quando i suoi genitori hanno sentito la sparatoria, sono andati a cercare il figlio, «ma è passata un’ora prima che si rendessero conto che era stato ucciso dal terrorista», scrive il Times of Israel.
Il funerale si è svolto al cimitero di Har HaMenuchot, ma il corpo è stato sepolto nel cimitero sul Monte degli Ulivi. Durante la funzione, suo padre Aharon Natan ha tenuto un discorso: «ho sempre desiderato così tanto che le cose andassero bene per te. Ora sei in un buon posto per l’eternità».
Il sindaco di Gerusalemme Moshe Lion ha dichiarato: «faremo di tutto per non tornare ai giorni terribili in cui la paura dominava le strade».
Gli sposi Eli Mizrahi, 48 anni, e Natali Mizrahi, 45 anni, invece, stavano cenando con la famiglia quando sono usciti a soccorrere i feriti, come ha raccontato il padre di Eli, Shimon: «eravamo nel bel mezzo del nostro pasto, quando si sono sentiti diversi spari e mio figlio è saltato in piedi. Abbiamo urlato: “non andate da nessuna parte”, ma loro non hanno risposto e sono usciti per cercare di aiutare. Pare che mio figlio stesse parlando con il terrorista, il quale gli ha puntato contro la pistola e lo ha ucciso».
La coppia è stata sepolta sabato notte nel cimitero di Derech Hachaim, vicino alla città di Beit Shemesh, il cui sindaco Aliza Bloch ha detto durante il funerale: «i vostri cuori hanno unito voi due nella vita. Nove anni insieme, volevate crescere una famiglia e insegnare ai tuoi figli la tua capacità di dare. I vostri cuori vi uniscono ora anche nella morte».
Anche il parlamentare del Likud Nir Bakat ha provato a fare un discorso, ed è stato prontamente interrotto dalla sorella di Eli Mizrahi, che senza remore l’ha allontanato dicendo: «vattene via da qui. Parli così perché ci sono persone in giro e ci sono i media. Stai mettendo su uno spettacolo».
Rafael Ben Eliyahu, ex giornalista dell’Israel Post, ucciso a 56 anni ha lasciato una moglie e tre figli.
Shaul Hai, 68 anni, è stato ucciso mentre si recava a una lezione di Torah nella sinagoga in cui lavorava.
Irina Korolova, 59 anni, è stata identificata come cittadina ucraina dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha scritto in un tweet:
«Condividiamo il dolore di Israele dopo gli attacchi terroristici a Gerusalemme. Tra le vittime c’è una donna ucraina.
Sincere condoglianze alle famiglie delle vittime. I crimini sono stati cinicamente commessi durante il Giorno della Memoria dello sterminio.
Il terrore non deve avere posto nel mondo di oggi. Né in Israele né in Ucraina».
Ilya Sosansky, 26 anni.
Dopo l’attacco di venerdì sera, le truppe hanno evacuato l’appartamento del terrorista Alqam Khayri, che è stato oggi sigillato in vista della demolizione.
Il processo di demolizione spesso richiede anche diversi mesi, poiché la casa deve essere mappata, l’Alta Corte deve affrontare gli appelli della famiglia e le forze di sicurezza devono aspettare un momento ottimale per entrare nei quartieri palestinesi per l’operazione; per questo motivo sigillare le case dei terroristi è spesso un sostituto o una soluzione temporanea
Foto in alto: le vittime uccise in un attacco terroristico a Gerusalemme il 27 gennaio 2023, in senso orario da destra in alto: Asher Natan, Eli e Natali Mizrahi, Ilya Sosansky, Rafael Ben Eliyahu, Irina Korolova, Shaul Hai. (Per gentile concessione TOI)