di Redazione
Continuano a rincorrersi notizie rivelatrici e sconvolgenti in questi giorni di dramma e di alta tensione. Il presidente Isaac Herzog ha svelato informazioni scioccanti durante un’intervista esclusiva con Sky News. In breve, Hamas aveva pianificato un attacco utilizzando agenti chimici letali contro i cittadini israeliani.
Come riportano varie testate, tra cui The Times of Israel, Herzog ha presentato prove recuperate da una chiavetta USB trovata addosso a un membro di Hamas infiltrato in Israele il 7 ottobre. Il contenuto della chiavetta, copiato da al-Qaeda, conteneva dettagliate «istruzioni sulla produzione di armi chimiche», compresa una guida precisa per la preparazione di un dispositivo per la dispersione di agenti chimici (cianuro), secondo quanto affermato dal portavoce del Presidente.
«Questo è il materiale rinvenuto sul corpo di uno dei malvagi terroristi. Si tratta di materiale ufficiale di Al-Qaeda – ha dichiarato Herzog alla rete televisiva -. Quando ci confrontiamo con organizzazioni come ISIS, al-Qaeda e Hamas, questa è la sfida che dobbiamo affrontare. Nel materiale, erano presenti istruzioni sulla produzione di armi chimiche». Tra gli oggetti rinvenuti, tra l’altro, diversi documenti che delineavano piani dettagliati per attaccare una scuola primaria e un centro giovanile, con l’intenzione di infliggere il massimo danno possibile e manoscritti contenenti istruzioni su come torturare e sequestrare persone innocenti.
Come si legge nel comunicato ufficiale del Governo nell’intervista della scorsa domenica – in riferimento alle famiglie intere giustiziate nelle loro case e alle oltre 260 persone massacrate durante un festival all’aperto – il Presidente Herzog ha dichiarato: «Quello che abbiamo passato è malvagio. Dobbiamo sradicarlo, e quando sradichi il male, vediamo persone che sostengono il male, le vedi nelle manifestazioni a Londra o in qualsiasi altra parte del mondo. Perché sostieni il male? Qual è la storia? Credi davvero che gli esseri umani debbano essere torturati? Civili, donne incinte? Anziani affetti da demenza con le badanti con le loro medicine, persone che hanno fatto solo del bene. Lasciate che vi racconti una storia: le famiglie attorno alla Striscia di Gaza, al confine di Gaza con Israele, sono i maggiori sostenitori della pace con i palestinesi. Mi hanno chiamato e mi hanno detto che papà è rimasto solo quel giorno, è andato a difendere il suo villaggio e sua moglie e i suoi figli sono stati tutti rapiti a Gaza senza sapere dove siano. Questo è un altro esempio di ciò che stiamo affrontando».
Sempre domenica il presidente ha incontrato i familiari delle persone rapite dai terroristi nella Striscia di Gaza, promettendo di fare tutto il possibile per riportare a casa i loro cari: «Il nostro obiettivo principale è riportarli a casa. In qualità di presidente di Israele, mi impegno a fare tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo». E ancora: «Siamo qui per offrire aiuto, sostegno, rafforzare e cercare soluzioni insieme – ha ribadito -. Abbiamo una sfida nazionale di enormi proporzioni, che richiede un approccio calmo e responsabile». Durante l’incontro, durato 90 minuti, erano presenti circa 80 famiglie, tra cui il presidente e sua moglie Michal Herzog.
Intanto le famiglie, esprimendo la grande preoccupazione per la mancanza di informazioni sui loro cari tenuti in ostaggio, hanno ribadito che siano compiuti sforzi massimi per riportarli sani e salvi a casa.
«Devono restituirci le nostre figlie; noi ve le abbiamo affidate – ha dichiarato il padre di Roni Eshel, un soldato della base di Nahal Oz ritenuto essere tenuto in ostaggio -. Mi appello all’unica persona che può fare la differenza, al primo ministro: tu li hai portati via e devi riportarli a casa».
Nel frattempo, come si è appreso nei giorni scorsi, venerdì scorso Hamas ha rilasciato Judith Raanan e sua figlia Natalie, cittadina israelo-americana rapita dal Kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre. I dettagli esatti del rilascio non sono tuttavia chiari. Hamas ha affermato che il rilascio è avvenuto «per ragioni umanitarie», un rilascio che molti in Israele considerano una mossa di Hamas per riabilitare la propria immagine.
Un portavoce di Hamas noto come Abu Obeida, ha dichiarato sabato che il gruppo aveva offerto di rilasciare altri due ostaggi secondo le stesse procedure il giorno successivo, ma Israele aveva rifiutato l’offerta. L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha risposto: «Non risponderemo alle menzogne della propaganda di Hamas».
Intanto, diversi rapporti suggeriscono che la Casa Bianca sta facendo pressioni su Israele per ritardare un’incursione terrestre a Gaza, al fine di consentire spazio per i negoziati sul rilascio di ulteriori ostaggi.