Hamas ha falsificato il numero dei morti a Gaza: lo dimostra uno studio

Israele

di Michael Soncin
Una scrupolosa relazione, pubblicata dai ricercatori della Henry Jackson Society, ha visto che le statistiche dei decessi riportati dal ministero della Sanità di Gaza, sotto controllo dall’organizzazione terroristica di Hamas, sono sistematicamente e metodologicamente errate. Motivo? “Inventate per diffamare Israele”.

La notizia riportata sul Algemeiner è stata diffusa anche da media come il Telegraph e il New York Post, per poi essere ripresa su X dal Ministero degli Esteri israeliano.

Dati manipolati a fini propagandistici

Il rinomato centro studi con sede a Londra ha analizzato la cifra dei circa 44.000 decessi riportati attraverso Hamas, dal 7 ottobre 2023: numeri rilanciati dai principali media internazionali senza le dovute verifiche di controllo. La volontà di manipolare il numero di civili uccisi è sostanzialmente per dipingere Israele come se avesse voluto di proposito prendere di mira delle persone innocenti.

 “Il ministero della Sanità, che opera sotto Hamas, ha sistematicamente gonfiato il bilancio delle vittime senza distinguere tra morti civili e combattenti, riportando in eccesso le vittime tra le donne e i bambini e includendo persino individui morti prima dell’inizio della guerra”.

I dati, manipolati per alimentare la riuscitissima propaganda dilagata in un bagno woke antisemita a livelli planetari, sono stati riportati dai media internazionali acriticamente, sfociando apertamente in pura ideologia.

Dei 44,000 decessi menzionati, la società inglese ha rilevato che ben 17.000 erano terroristi di Hamas. Inoltre, sono state incluse 5000 persone morte per cause naturali. “I dati alla base delle loro cifre contengono morti naturali, morti prima dell’inizio del conflitto e morti di coloro che sono stati uccisi da Hamas stessa; non contiene alcuna menzione delle vittime tra i combattenti di Hamas; e sovrastima il numero di donne e bambini uccisi”, si legge dal report. Un conteggio quindi gonfiato all’inverosimile.

Sono state riscontrate vere e proprie incongruenze statistiche nella raccolta dei dati. In una nota riportata al 31 marzo 2024, all’ospedale di Al Aqsa il numero dichiarato di decessi è passato da 4.994 a 6.608 dopo solo una settimana. In contemporanea il numero dei bambini è passato da 1.294 a 2.142. Questo vorrebbe dire, come afferma il rapporto, che i bambini sono stati responsabili del 52,5% del forte aumento. Dati che non tornano, proprio per questioni di metodo, che però sono utilizzati da gruppi di attivisti antisionisti per manifestare le loro idee propagandistiche.

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Adulti conteggiati come bambini

Nel rapporto, scritto da Andrew Fox, analista specializzato in difesa, Medio Oriente e disinformazione, è stato poi scoperto che “la maggior parte delle vittime sono uomini di età compresa tra 15 e 45 anni, contraddicendo le affermazioni secondo cui le popolazioni civili sono prese di mira in modo sproporzionato. Molte vittime classificate come civili potrebbero essere combattenti, una distinzione omessa dai resoconti ufficiali”.

Tanti uomini sono stati inoltre classificati come donne: “Nell’elenco di agosto 2024, 103 nomi sono stati contrassegnati come femminili, nonostante avessero un nome maschile (ad esempio Mohammed).”

L’ufficio stampa di Hamas ha scritto lo scorso 10 dicembre che il 44% delle 44.758 vittime erano bambini. Anche qui il rapporto contesta l’errato conteggio mostrando prove di casi di adulti elencati come bambini. Infine, si è potuto constatare come vengano sistematicamente gonfiate le quote di donne e bambini nelle statistiche.

Isolare Israele dal mondo

La distorsione dei fatti non solo ha contribuito all’odio ebraico nel mondo, ma è riuscita ad isolare Israele a livello internazionale. Questo report arriva in un momento in cui Israele è sotto processo per presunto genocidio presso la Corte internazionale di giustizia, dove tra gli accusati ci sono diversi funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu. Accuse respinte e condannate non solo da Israele stesso, ma anche da altri paesi come gli Stati Uniti.

Analizzando le statistiche, all’opposto, si può notare lo sforzo per evitare la perdita di vite umane tra i civili, durante le operazioni dell’IDF, atte a smantellare le unità terroristiche di Hamas e soprattutto a liberare gli ostaggi. Bisogna ribadire che da sempre Hamas ha usato gli abitanti di Gaza come scudi umani, ad uso della propria propaganda.

Quando circa 6000 terroristi palestinesi hanno occupato Israele il 7 ottobre 2023 sono riusciti ad uccidere oltre 1200 persone. Dei 250 rapiti ancora 100 sono ancora in ostaggio a Gaza. Le condizioni degli ostaggi non sono note, perché Hamas non permette alle organizzazioni umanitarie, Croce Rossa compresa, di far loro visita. Tuttavia, è probabile che almeno 10 degli ostaggi non siano più in vita.