di Paolo Castellano
Fino a pochi giorni fa, Hamas ha incaricato i suoi membri di lanciare palloni incendiari da Gaza verso lo Stato ebraico. L’obiettivo di queste azioni di ecoterrorismo è quello di appiccare incendi dolosi nella parte Sud di Israele mediante l’utilizzo di palloncini contenenti sostanze infiammabili.
Tuttavia, i media palestinesi hanno diffuso una notizia secondo cui il 24 agosto Hamas avrebbe deciso di interrompere il lancio dei palloni incendiari dalla Striscia di Gaza verso Israele dopo i colloqui con l’Egitto, secondo quanto riportato da The Algemeiner.
Una buona notizia per la natura israeliana devastata dai roghi dei terroristi palestinesi, nonché per la popolazione che vive in quelle zone minacciate costantemente da missili e palloncini incendiari.
Il 23 agosto, in risposta agli incendi palestinesi, l’aviazione dell’Israel Defense Force (IDF) aveva dichiarato di aver colpito “un sito di produzione armi di Hamas a Khan Yunis e l’ingresso di un tunnel terroristico a Jabalia”.
«È anche stato colpito un sito sotterraneo per il lancio di razzi che Hamas aveva posizionato nelle vicinanze delle abitazioni civili e di una scuola a Shejaiya», ha sottolineato l’IDF. Shejaiya è un quartiere a Est di Gaza City.
L’IDF ha poi comunicato che durante la notte del 23 agosto Hamas ha sparato con delle mitragliatrici verso Israele, provocando la reazione dell’esercito israeliano che ha attaccato l’ingresso di un tunnel terroristico a Khan Younis.
In base alle indagini dei servizi antiincendio dello Stato ebraico, i palloni incendiari lanciati dalla Striscia di Gaza hanno causato almeno nove roghi tra la vegetazione a Sud di Israele.