Razzi verso Israele da Gaza. L’IDF si prepara a un possibile scontro con Hamas

Israele

di Paolo Castellano

I militari israeliani si stanno preparando a gestire una possibile escalation nella Striscia di Gaza. A dirlo è stato Aviv Kochavi, capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane. Dopo altri 5 razzi sparati nella notte del 25 aprile, Israele ha inoltre deciso di chiudere la zona di pesca a largo della Striscia.

Tra il 23 e il 24 aprile, i guerriglieri palestinesi hanno infatti lanciato da Gaza contro lo Stato ebraico almeno 38 razzi, che in larga parte sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. L’IDF ha poi risposto con una precisa operazione militare, mobilitando jet e carri armati, per colpire le basi militari di Hamas.

Perché le organizzazioni terroristiche palestinesi hanno dato inizio a questa nuova offensiva?  Tutto ciò sarebbe collegato agli scontri avvenuti a Gerusalemme nella notte tra il 21 e il 22 aprile tra polizia, ultras israeliani del gruppo estremista Lehava e palestinesi.  I conflitti sono incominciati nell’area Est della capitale israeliana dove il corteo di Lehava stava sfilando, urlando slogan come “morte agli arabi”.

Come riporta Open, i manifestanti israeliani hanno sostenuto di aver deciso di organizzare l’evento di protesta per rispondere alle aggressioni palestinesi nei confronti degli ebrei; negli scorsi giorni sul social TikTok sono stati pubblicati dei video in cui dei palestinesi aggredivano gli ebrei israeliani “per difendersi dai teppisti coloni”.

«Negli ultimi giorni, stiamo affrontando violenti episodi in diverse località sul fronte palestinese, e stiamo lavorando per ripristinare stabilità e calma nelle comunità a Sud di Gaza», ha dichiarato il generale Kochavi, lo riporta il Jerusalem Post. «Ci stiamo anche prontamente preparando alla possibilità di affrontare un’escalation o di espandere le operazioni militari. Stiamo organizzando i preparativi necessari per farlo».

Il 25 aprile è arrivato anche l’invito alla calma del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Come riporta France24, l’appello è stato rivolto a entrambe le parti in conflitto: «Prima di tutto vogliamo assicurarci che la legge e l’ordine siano rispettati… ora chiediamo l’osservanza della legge e invito alla calma tutte le parti».

(foto: Times of Israel)