di Paolo Castellano
Il proprietario del Beitar Jerusalem ha deciso di mettere in vendita la squadra di calcio in seguito ai disordini scatenati in Belgio dagli ultras israeliani in una partita valida per le qualificazioni in Europa League.
La dichiarazione di Eli Tabib è stata rilasciata venerdì 17 dopo la rivolta dei tifosi durante la partita di giovedì contro il Charleroi. L’esagitata curva del Beitar ha lanciato in campo fumogeni, razzi e petardi mentre si svolgeva la partita dei preliminari di Europa League nella città belga. I tifosi della squadra avversaria inoltre hanno intonato dei cori antisemiti rivolti agli israeliani, così riporta JTA News. Il Beitar ha perso la partita (5-1), durante la quale il portiere del Charleroi, il francese Nicolas Penneteau, è stato colpito da un oggetto contundente scagliato dalla folla, che ha costretto l’arbitro all’interruzione momentanea del match. Lo staff del Beitar si aspetta che l’organo di disciplina della Uefa prenda seri provvedimenti riguardo agli inni razzisti dei belgi.
«Mi vergogno. Ho deciso di terminare il mio coinvolgimento con il calcio israeliano e ritornerò negli Stati Uniti. Farò nominare un fiduciario che seguirà il club fino a quando qualcuno non sarà disposto a comprarlo», ha dichiarato il presidente Tabib in un comunicato.
La base dei tifosi del Beitar è legata alla destra politica di Israele. Un gruppo di ultras noti come “La Familia”, che il club non è stato in grado di controllare, è stato apertamente offensivo verso la minoranza araba di Israele. L’allenatore del Beitar, Slobodan Drapić, ha spiegato che i tifosi del Beitar hanno perso la calma per provocazioni degli avversari, anche se non ha spiegato il perché avessero portato sugli spalti razzi e fumogeni. Non è chiaro come tanti oggetti pericolosi siano entrati nello stadio eludendo i controlli.
La tifoseria del Beitar detiene il peggior record disciplinare della Premier League israeliana e negli ultimi 10 anni la squadra ha affrontato circa una ventina di udienze ricevendo varie penalizzazioni, tra cui la deduzione di punti in campionato, multe e partite a porte chiuse.
Il ministro dello sport israeliano Miri Regev ha condannato l’azione dei tifosi affermando sulla sua pagina Facebook che «Un piccolo gruppo di teppisti» ha diffamato il mondo del calcio israeliano e ha invitato la polizia israeliana a collaborare con gli omologhi belgi per individuare i violenti. Radio Israele ha inoltre chiamato in causa i funzionari belgi delle forze dell’ordine sostenendo che la polizia israeliana non era stata adeguatamente avvisata dei possibili tafferugli. Il ministro Regev ha inoltre aggiunto che la partita doveva essere vietata agli ultras del Beitar.