A partire da ieri, 1 gennaio 2013, in Israele saranno vietate le immagini di modelli che hanno un Indice di Massa Corporea inferiore al 18, 5. La notizia è stata riportata con grande enfasi sul Jerusalem Post.
Il provvedimento, si legge, è stato voluto da Rachel Adatto, medico ed esponente del partito Kadima, per proteggere gli adolescenti da disturbi alimentari, diffusi nel mondo occidentale, Israele compreso.
La legge entrata in vigore in Israele, è la prima del suo genere al mondo. La violazione della legge infatti viene riconosciuta come un vero e proprio reato punito con una multa. I trasgressori potranno essere citati in tribunale da quei cittadini che si sentono lesi dalla violazione della legge, compresi coloro i cui famigliari hanno sofferto o sono morti a causa di disturbi alimentari, incoraggiati da immagini di modelle e modelli molto magri.
Potranno essere citati in tribunale inoltre coloro che faranno sfilare sulle passerelle o useranno come testimonial modelli al di sotto dell’IMS 18,5. I media inoltre dovranno indicare con un apposito etichetta tutte le immagini che propongono modelli le cui foto sono state ritoccate con Photoshop per farle apparire più magre.
Gli aspiranti modelli per campagne pubblicitarie e sfilate di moda prima di ottenere gli ingaggi dovranno mostrare una dichiarazione scritta del loro medico che attesti che il loro indice di massa corporea, fino ad almeno gli ultimi tre mesi, era al di sopra del 18.5.
Rachel Adatto ha dichiarato che questa legge comincia in Israele una vera e propria rivoluzione contro modelli di bellezza anoressici.
Ogni anno, riporta l’articolo del Jerusalem Post, circa 1.500 adolescenti sono colpiti da disturbi dell’alimentazione e il 5% di coloro che ne soffrono, muoiono. Il problema coinvolge a quanto pare, coinvolge anche la comunità ultra-ortodossa: alcuni haredim infatti chiedono sempre più spesso, spose molto magre.
Adi Barkan, un fotografo di moda, e agente dell’Israel Center for the Change in Eating Habits (Centro Israeliano per il cambiamento delle abitudini alimentari) è uno dei principali sostenitori del priovvedimento promosso da Rachelò Adatto. “Siamo tutti coinvolti” ha dichiarato. “Ci vestiamo di nero, facciamo diete drastiche e siamo ossessionati da come appariamo. È giunto il momento di mettere fine all’era degli scheletri e della magrezza malata che appari sui manifesti pubblicitari. È giunto il momento di pensare a noi stessi e ai nostri figli e assumerci la responsabilità di ciò che facciamo vedere. Troppo magro non è sexy”.